Dalla pluriennale esperienza nel settore sanitario della nostra Ong e la consolidata collaborazione tra il COPE e le Diocesi di Caltagirone e Iringa, nasce il progetto SAFE MAMI- Sensibilizzazione, Alfabetizzazione, Formazione, Educazione per il Miglioramento all’Aiuto Materno-Infantile, con l'ambiziosa idea di costruire una Sala Operatoria e l'avvio del Reparto Chirurgia presso il Centro di Salute Rurale di Nyololo.
L'obiettivo egenrale è quello di migliorare le condizioni di salute per donne in gravidanza e neonati, riducendo il tasso di mortalità materna del 20% entro il 2022 e il tasso di mortalità neonatale-infantile del 20%.
Nel contesto tanzaniano e distrettuale, i livelli di mortalità si attestano infatti su 135 morti ogni 100.000 gravidanze per quanto riguarda la mortalità materna; 8,1 morti su 1.000 nati per quanto riguarda la mortalitá neonatale e 9,7 morti su 1.000 nati per la mortalitá dei bambini sotto i cinque anni (dati provenienti dall’ufficio sanitario distrettuale). Le cause immediate della mortalità infantile sono da ricercarsi in complicanze accorse durante il parto, un apporto nutritivo carente sia nella dieta dei bambini, che delle gravide e nelle malattie infettive come malaria, tetano, ARI (Acute Respiratory Infection) diarrea, AIDS e meningite. Viceversa, le cause della mortalità materna derivano principalmente da emorragie durante il parto, infezioni postparto, ipertensione gravidica ed eclampsia, complicazioni durante il parto e aborti non sicuri.
Risulta quindi prioritario facilitare l’accesso della popolazione femminile ai servizi sanitari, chirurgici e di assistenza materno-infantili nelle circoscrizioni di Nyololo, Maduma, Mbalamaziwa, Igowele e Bumilainga, aumentando il tasso di frequenza delle donne e dei bambini sotto i 5 anni ai servizi prenatali e postnatali del 20% in tre anni.
I beneficiari diretti
Totale dei beneficiari diretti: 16.480.
Al termine del progetto, si prevede un miglioramento dei livelli di educazione alla salute nella popolazione e soprattutto, un miglioramento della qualità del servizio sanitario e chirurgico offerto con particolare attenzione alla conformitá dei servizi di salute materno infantile agli standard nazionali.
Le attività previste nel triennio sono molteplici e multisettoriali, tra le quali:
Per quanto riguarda la Sala Operatoria internamente all'Ospedaledi Nyololo, questa è fondamentale al fine di avviare l’implementazione in loco di servizi sanitari migliorati, specialmente per quanto riguarda il trattamento delle gravidanze e delle relative complicanze, nello specifico parti cesarei.
La sala operatoria costituirá inoltre uno strumento essenziale per la formazione tecnica degli studenti di medicina e infermieristica, che ogni anno provengono da tutta la Regione di Iringa per svolgere il loro tirocinio pratico presso il Centro di Salute di Nyololo. Gli studenti saranno supervisionati dai medici e dagli infermieri del Centro di Salute di Nyololo specializzati nella formazione del personale. A termine del loro percorso formativo, verrá rilasciato agli studenti un certificato di attestato di tirocinio, utile per la loro carriera professionale futura.
L’attività prevede anche la creazione di un Reparto di Degenza Maternità (RDM) comprendente uno spazio adibito a Unità Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) per diminuire il rischio di mortalità neonatale.
Per facilitare l’accesso al servizio maternità e incoraggiare le donne a partorire presso una struttura sanitaria adeguata, verrà equipaggiata una stanza di accoglienza adiacente il centro di salute di Nyololo, dove le donne in gravidanza potranno alloggiare in sicurezza nel periodo che precede il parto. Parallelamente a questo, verrà previsto l’ampliamento delle strutture abitative destinate all’accoglienza di circa 80 studenti ogni anno (studentato).
Diocesi di Caltagirone
La pandemia COVID-19 ha colpito tutti i paesi del Mondo, compresa la Tanzania. Considerando la grande percentuale di cittadini tanzaniani con patologie croniche quali Malaria, Tubercolosi, HIV, Ipertensione, Diabete e altre patologie immunodeficienti, la scarsa o spesso inesistente presenza di materiali e risorse sanitarie, la scarsa presenza di personale sanitario specializzato e di risorse economiche, il rischio di diffusione del virus con conseguenze gravi ed irreversibili è alto.
Il primo caso di COVID-19 in Tanzania risale al 16 Marzo 2020 e, se durante i primi mesi di diffusione della pandemia i dati ufficiali sono stati molto ridotti e successivamente mai aggiornati dal Governo Tanzaniano, la situazione è in progessivo peggioramento in tutto il paese.
Secondo una ricerca effettuata sul territorio, il sistema sanitario nazionale dispone di 120 posti letto in terapia intensive attrezzate (100 a Dar es Salaam e 20 dislocate nel resto del Paese). Le strutture regionali non sono in grado di far fronte ad una situazione d’emergenza come quella che sta colpendo i paesi occidentali.
Pertanto, la prevenzione risulta fondamentale per limitare la diffusione del virus. Il Centro di Salute Rurale di Nyololo dispone di un reparto isolamento per tutti quei pazienti con patologie infettive e/o virali. Nella prospettiva di un’eventuale diffusione del virus COVID-19, il Centro è in grado di isolare i pazienti sospetti e/o positivi al virus. Non è possibile invece il ricovero di pazienti in condizioni gravi che necessitano un posto letto in terapia intensiva.
Ad oggi il Centro di Salute di Nyololo può garantire assistenza sanitaria ai soli pazienti COVID con patologie respiratorie che possono essere affrontate con il solo utilizzo di ossigeno e mascherine, ma non pazienti con difficoltà respiratorie gravi. E' stato possibile creare una rete di collegamenti con altre ONG che operano in Ospedali situati nella Regione di Iringa attrezzati per il trattamento di pazienti COVID+ (tra questi il Regional Hospital di Iringa che dispone di 8 posti letti in terapia intensiva disponibili per il ricovero di pazienti COVID in gravi condizioni). Grazie al sostegno economico della CEI, nel corso del 2020 abbiamo acquistato dispositivi medici e materiale sanitario destinato alla prevenzione della diffusione del virus Covid-19, attività che prosegue incessantemente anche quest'anno, dopo la ripresa dei contagi per far fronte all’emergenza COVID-19 .
Nel corso dei 3 mesi di progetto il Centro di Salute Rurale di Nyololo ha potuto acquistare il seguente materiale sanitario:
Nel corso dell’emergenza, grazie alla collaborazione di tutto il personale sanitario, sono stati creati dei protocolli di gestione della pandemia: le persone che si recavano presso il Centro dovevano effettuare un primo screening all’ingresso; seguendo una rotazione, il personale sanitario munito di D.P.I., dotato di termometro a infrarossi e igienizzante homemade, misurava la temperatura di tutti i pazienti e indirizzava le persone con temperatura superiore a 37,5 presso una zona di isolamento dove due infermiere si occupavano di effettuare un secondo test (questionario per verificare la possibilità di contatto diretto o meno con persone positive o sospette positive al COVID) per escludere o confermare un’eventuale contagio. In caso di positività al questionario il paziente veniva visitato dal medico di riferimento ed eventualmente sottoposto al tampone.
Le attività di screening continuano tutt'ora presso l'Ospedale di Nyololo in cui sono stati isolati di recente dei casi di positività al COVID-19.
Il Rural Health Centre (Kituo Cha Afya in lingua swahili) è l’ospedale realizzato dal CO.P.E. tra il 2004 e il 2007 nel villaggio di Nyololo, regione di Iringa, Tanzania.
L’ospedale sorge in una zona a bassissima copertura sanitaria: conta circa 60 posti letto e servizi di assistenza medica di base che servono una popolazione di circa 40.000 abitanti. Il secondo ospedale più vicino è quello distrettuale di Mafinga e dista 63 km.
L’obiettivo generale per cui è stato realizzato, è migliorare le condizioni di salute e ridurre le cause di mortalità con particolare attenzione alla salute materno-infantile e alla cura e prevenzione dell’HIV.
L’ospedale è composto da 5 padiglioni: Pediatria, Maternità, Medicina generale donne, Medicina generale uomini e Reparto Isolamento. All'interno del reparto di pediatria da qualche anno, è inserito un servizio di monitoraggio per il trattamento della malnutrizione infantile, che rappresenta un programma esclusivo e riconosciuto a livello territoriale. Internamente ai reparti, sono stati realizzati il Programma governativo dedicato alla salute materno infantile che prevede vaccinazioni e visite di controllo per le donne incinte e per i bambini al di sotto dei 5 anni, e il Programma di cliniche mobili nei villaggi limitrofi in cui ci si occupa all'esterno della struttura, del controllo delle donne incinte, dell’immunizzazione, della crescita del bambino e della consulenza per HIV/AIDS.
Inoltre, è stato realizzato il Programma governativo CTC (Care and Treatment Centre) per la prevenzione e cura dell’HIV: oltre ai servizi di somministrazione della terapia antiretrovirale e antibiotica per le infezioni e al sostegno psicologico durante la terapia, il programma prevede il VCT (Voluntary Conselling test) servizio gratuito che permette alla popolazione di effettuare il test HIV.
Il Centro di riabilitazione POLE POLE interno all’Ospedale e realizzato grazie al co-finanziamento di Filo Diretto Onlus è rivolto alle disabilità infantili e prevede: monitoraggio, cura delle disabilità lievi e trasporto in centri specializzati per le disabilità più gravi.
Negli ultimi anni le attività dell'Ospedale sono state indirizzate principalmente su:formazione del personale locale e l’educazione della popolazione attraverso seminari ed eventi di sensibilizzazione socio-sanitaria aperti a tutti i cittadini. Questa zona della Tanzania ha le percentuali di diffusione dell’HIV tra le più alte (fra il 20 e il 40%) dei valori medi nazionali, poiché attraversata da una fra le principali arterie di comunicazione tra il porto di Dar Es Salaam e gli altri Paesi, quali Zambia, Mozambico e Malawi. Inoltre nella regione di Iringa circa il 12% dei bambini con meno di un anno di età risulta malnutrito (Iringa Region Socio-economic Profile, 2013) e il livello di rachitismo è uno dei più alti in paese (51,3%), nonostante un’elevata produzione agro-alimentare. Soltanto l’8,8% dei bambini tra i 6 i 23 mesi ha una dieta sufficientemente varia e il 19,2% dei bambini tra i 6 e i 59 mesi non riceve un apporto adeguato di vitamina A. L'attività intrapresa intende ridurre l’incidenza della malnutrizione, in particolare quella infantile, in cinque villaggi circostanti la cui popolazione è pari a circa 16.000 persone. La principale attività economica consiste nell’agricoltura di sussistenza e in particolare nella coltivazione di fagioli, mais, patate e verdure a foglia verde. Nonostante ciò, si registrano livelli di malnutrizione molto alti: nel distretto di Mufundi il 12,3% dei bambini con meno di un anno di età è malnutrito (Iringa Region Socio-economic Profile, 2013).
Altra priorità è il problema della reperibilità del sangue con una conseguente necessità di istituire una banca del sangue. L'Ospedale è stato realizzato con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana, che destina parte dell’ 8 x mille del gettito complessivo IRPEF per interventi caritativi a favore dei paesi in via di sviluppo (CEI, Interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo – 2006) e grazie al co-finanziamento della Regione Sicilia nel 2003 e nel 2007. La costruzione dell’ospedale viene avviata nel 2004 in collaborazione con la Diocesi di Iringa per volere congiunto della Parrocchia di Nyololo e dell’Arcidiocesi di Palermo.
Il servizio ambulatoriale diurno del centro di salute comprende:
Laboratorio d’analisi Attivo dal 2011, è il laboratorio più fornito del distretto. Esso consente di effettuare, oltre a tutti gli esami biochimici di routine, analisi di parassitosi alimentari e di malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre fornisce un servizio immediato e mirato ai pazienti affetti da HIV grazie all’attrezzatura per la conta dei CD4.
Servizio NHIF (National Health Insurance Fund) Nel 2015 il KCA ha aderito al programma governativo che garantisce l’assistenza sanitaria gratuita, completa di analisi e fornitura di medicinali, per tutti i pazienti in possesso dell’assicurazione NHIF.
Servizio degenza Attualmente i reparti di degenza sono 5: pediatria, maternità, uomini, donne e isolamento.
Sala parto Si trova all’interno del reparto maternità e grazie ad un programma governativo, presta servizio gratuito alle partorienti ed è completa di staff ostetrico.
Ossigeno terapia Si tratta di un’unità recentemente attivata a seguito del cablaggio del Centro di salute con rete elettrica, che ha consentito l’introduzione di ossigenatori elettrici. Questa unità consente di far fronte ai casi di emergenza e di dare supporto ai pazienti con difficoltà respiratorie.
RCH (Reproductive Child Health) Servizio governativo che si occupa della salute materno-infantile, del monitoraggio durante la gravidanza, della prevenzione e diagnosi delle malattie sessualmente trasmissibili; inoltre si effettuano terapie di profilassi contro la malaria, cure per vermi intestinali, anemie e malformazioni fetali fino alle vaccinazioni delle mamme e dei bambini fino all’età di 5 anni.
PMTCT (Prevention of Mother-To-Child Transmission) e VCT (Voluntary Counseling and Test) Sono due programmi governativi attivi all’interno del centro, che si occupano rispettivamente della trasmissione dell’HIV da madre a figlio e della diagnosi, sensibilizzazione e consulenza sulla tematica dell’HIV/AIDS.
CTC (Care and Treatment Clinic) E’ una struttura interamente adibita al trattamento dei pazienti sieripositivi che fornisce cure specialistiche, medicinali specifici e supporto psicologico.
Servizio di ambulanza Attivo 24 ore su 24, è un servizio gratuito per le partorienti e, in caso di complicazioni o patologie non trattabili presso la struttura, consente di trasportare i pazienti al più vicino ospedale di Mafinga che si trova a 63 Km.
Reparto Odontoiatrico Struttura realizzata nell’ambito del progetto ” Solidarietà Odotoiatrica Internazionale” della Smile Mission Onlus, dedita alla salute orale in comunità svantaggiate.
Origini d’intervento
In corso di realizzazione grazie a finanziatori diversi sala operatoria e reparti di degenza.
Il COPE, a partire dal 2019, ha esteso le attività di intervento svolte nella cittadina di Ambanja anche al settore sanitario, precedentemente svolte in forma di consulenza medica per i bambini frequentanti il Centro Mangafaly. Con tale progetto invece, si effettua un salto di qualità, grazie al finanziamento della Fondazione Cactus onlus, poichè vengono finanziate attività di intervento le cui beneficiarie dirette sono tutte le donne afferenti al centro di salute urbano di Ambanja, almeno 1270 assistite nel corso del 2019, oltre al personale sanitario che usufruirà della formazione prevista.
Partner internazionali e locali del progetto sono la Fondazione "CHILDREN FIRST" di Losanna, la Fondazione ST, la Fondazione Telma e l'Associazione MIARO.
L'obiettivo principale riguarda il miglioramento della salute materno-infantile di donne gravide e neonati della città di Ambanja, attraverso la conduzione di visite mediche pre e post-natali di qualità in un ambiente sano, pulito e accettabile culturalmente oltre alla disponibilità di una sala per la formazione del personale sanitario. Punto di partenza è la ristrutturazione del Centro di salute Urbano dell’ospedaledi Ambanja con la costruzione del nuovo centro di salute materna e neonatale, adiacente l'ospedale pubblico che diventerà il centro di riferimento per le visite prenatali e postnatali. Il nuovo edificio consisterà in:
Attività collaterale prevista sarà la sensibilizzazione comunitaria e la formazione del personale sul programma di salute materna e neonatale che su vasta scala avverrà attraverso le stazioni radio locali (Radio Ankoay, Radio Ekar e Rural Radio).Una volta sensibilizzata la comunità locale sul progetto di salute materna sarà avviata l’attività di formazione del personale locale che sarà parte attiva nelle visite pre e post natali. Per la formazione del personale, saranno innanzitutto selezionati formatori tra docenti, rappresentanti del Ministero della Salute malgascio, medici e ostetriche del territorio con i quali saranno concordati i contenuti, i mezzi e le tempistiche della formazione. Completata la formazione, sarà attivato il programma di visite pre e post natali presso il nuovo dispensario.
Si prevede di coinvolgere circa 50-60 donne al mese e realizzare 200 visite pre e post natali. Le visite prenatali saranno facilitate dall’utilizzo di una applicazione sviluppata con l’OMS e scaricabile sugli smartphone del personale medico per permettere di migliorare la qualità della visita medica stessa. Il Ministero della Salute fornirà parte del personale del dispensario oltre che il materiale di consumo.
Avviato dal Cope nel 2020, il progetto "Ricomincio da te-Je Repars de Toi", cofinanziato dall'AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), mira ad avere un impatto sull'uguaglianza e l'inclusione delle persone con disabilità in Tunisia attraverso la promozione e il rafforzamento dei loro diritti sia a livello individuale che associativo. Dal 2011, il noto paese nordafricano ha mostrato una sempre maggiore consapevolezza e interesse nei confronti dei diritti delle persone con disabilità e di un approccio migliore per garantire la loro inclusione socio-economica.Sicuramente, si tratta di una sfida più globale, quella per l'integrazione politica, economica e sociale che riguarda questa categoria di cittadini tunisini socialemente vulnerabile. Pertanto, i beneficiari individuati dal progetto sono sia persone con disabilità e le loro famiglie, associazioni locali che si occupano di tale categoria e le istituzioni tunisine. Il progetto in questione, di durata triennale,prevede una serie di attività rivolte alle varie categorie menzionate:
Le attività progettuali si svolgono in due zone ben definite: Governatorato di Ben Arouse Governatorato di Kairouan . I partners coinvolti nel progetto sono molteplici e a differenti livello di coinvolgimento:Comune di Kairouan; il CO.P.E. Italia; le controparti locali sono il CO.P.E. Tunisia e LDA, e le associazioni a supporto del progetto che si occupano di disabilità sono Mettiamoci in Gioco(Italia), Utaim di BenArous e Kairouan, Associazione ASDA e AGIM. Nel corso del 2020, sono state molteplici le attività realizzate nonostante la diffusione in Tunia della pandemia di Covid-19 e le relative restrizioni adottate. Per saperne di più potete visitare il sito dedicato al progetto: https://jereparsdetoi.org/it/