Nell’ambito del progetto AGREE-Agricoltura sostenibile come veicolo per promuovere la sicurezza alimentare, l'empowerment femminile e lo sviluppo socioeconomico, finanziato da AICSe con capofila Vides Italia, il COPE è inserito in qualità di partner del progetto insieme alle controparti locali  di COPE Mazzarello Women Promotion Centre (MWC) e  Salesian Sisters of S. John Bosco nell’area di intervento della Contea di Juba, zona di Gumbo (i villaggi coinvolti sono Nesitu, Mori, Mogiri, Bilinyang, Mafau, Jebel Lemon, Kodoro, Adodi, Shirkat e Gumbo).

Le attività gestite dal COPE mirano a risultati concreti che nell’arco dei 3 anni di progetto possano migliorare la situazione delle donne della contea impegnate in attività agricole di sussistenza e del sistema agricolo locale.

Tra i risultati maggiormente attesi vi è l’aumento delle capacità di generazione del reddito delle donne mediante investimenti sulla formazione tecnico professionale alla pratica di un’agricoltura sostenibile integrata da un modulo di formazione alla microfinanza, propedeutico alla costituzione di una rete di Village Community Bank (VICOBA) destinato esclusivamente a loro.

Già diffusa in molte regioni africane per finanziare piccole attività generatrici di reddito, le VICOBA si fondano sul modello di co-responsabilità comunitaria nella partecipazione e gestione del fondo rotativo che risulta efficace tra le agricoltrici perché possiedono una propensione alla collaborazione reciproca e inclinazione solidale e di mutuo soccorso, tratti fondamentali del microcredito.

Verranno coinvolte 575 agricoltrici organizzate nei 23 gruppi in un livello di formazione più generale; successivamente, 46 agricoltrici (quadri), due per ciascun gruppo, saranno scelte e formate per diventare le figure quadro delle VICOBA negli aspetti di gestione economico-finanziaria delle attività di gruppo. La formazione verrà erogata mediante un espatriato COPE formatore per matematica di base e funzionamento delle VICOBA.

Altro risultato importante riguarda la produzione alimentare diversificata ed ecologicamente sostenibile a livello locale, attraverso la realizzazione di un sistema di raccolta acqua ad uso agricolo e irrigazione a goccia.  La realizzazione di serbatoi dell’acqua prelevata consentirà il suo accumulo in particolare per l’irrigazione integrativa che avrà il vantaggio di ridurre in maniera sostanziale il rischio di raccolti ridotti o distrutti a causa della siccità, visto che i campi della maggior parte delle comunità dipendono dalla pioggia che è stagionale migliorare l’irrigazione può essere un modo semplice per migliorare in modo significativo l’alimentazione e i redditi delle famiglie.

Più precisamente nei villaggi saranno realizzati 21 impianti di irrigazione a goccia .

La progettazione e la realizzazione degli impianti di raccolta e irrigazione sarà coordinata e supervisionata da un ingegnere esperto in infrastrutture idriche, espatriato COPE in tre anni di progetto.

Il progetto mira a contribuire all’Obiettivo dello Sviluppo Sostenibile numero 2 “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” e, in tale ambito, si concentra sui target 2.1, 2.3 e 2.4.

Programma di Empowerment Femminile e Sicurezza Alimentare in Guinea Bissau.

"L’empowerment femminile è un processo in cui le donne prendono il controllo sulle loro vite, “è la capacità delle donne di organizzarsi individualmente e collettivamente, al fine di creare un migliore accesso alla presa delle decisioni, all’informazione, alle conoscenze, all’educazione, alle risorse economiche, alle opportunità”.

L’obiettivo generale del progetto, finanziato con i fondi 8x1000 IRPEF , è la riduzione dell’insicurezza alimentare in Guinea Bissau, grazie al partenariato con la Diocesi di Bissau e coinvolgendo ben 175 donne dislocate in 4 diversi villaggi. L’obiettivo specifico prevede il miglioramento delle condizioni di lavoro femminile secondo un modello associativo da impiegare in campagne orticole, strutturare le attività economiche aumentando la formazione professionale e le attività generatrici di reddito familiare. Jardim das Mulheres intende sviluppare e sostenere la micro imprenditoria femminile delle zone rurali vicino Bissau e, in modo da accrescerne l’indipendenza economica e sociale. I risultati che si intende raggiungere sono diversi e vari: riguardano sia il rafforzamento delle capacità delle donne in settori chiave (alfabetizzazione, agricoltura and marketing, gestione della produzione associata); il miglioramento delle conoscenze locali e le capacità tecniche nella produzione di diversi prodotti orticoli e inoltre una diffusa informazione e sensibilizzazione della popolazione locale sull’importanza del consumo di prodotti alimentari locali e di una dieta diversificata. Le azioni previste per raggiungere tali risultati sono molteplici e variegate. In primis, la formazione teorico-pratica su orticoltura, frutticoltura e tecniche vivaistiche, avicultura e gestione dei conflitti al fine di rendere sostenibile la gestione della associazione da parte delle comunità stesse e di stabilire l’introduzione nella dieta alimentare di proteine animale allevate in loco, evitando l’acquisizione di polli di importazione e abbattendo i costi e rendendo l’alimentazione più salutare. Lo step successivo riguarda l'avvio dell’attività di produzione avicola organizzata in due momenti: la costruzione vera e propria degli aviari, e in seguito l’attuazione del PAF (programma avicolo familiare), che prevede una serie di corsi di formazione sulla gestione dell’attività avicola. La produzione avicola abbraccia due ambiti differenti: la produzione di carne da macello e la produzione di uova da vendita. Verranno quindi stimolate entrambe le produzioni, creando nuove attività commerciali e nuovi canali di vendita. Per quanto concerne la canalizzazione della produzione avicola sul mercato, si intende realizzare campagne di sensibilizzazione nei villaggi sull’importanza del consumo dei prodotti locali che porti ad una maggiore richiesta di prodotti locali e allo sviluppo economico delle piccole produzioni orticole locali. Tali campagne di sensibilizzazione verranno realizzate attraverso la diffusione di programmi radiofonici attraverso le radio comunitarie, mezzo largamente diffuso ed utilizzato nel paese. Verranno inoltre avviate attività di marketing per la produzione agricola ed avicola per creare canali commerciali al di fuori della tabanka (villaggio). Il consumo di pollame a livello nazionale si concentra prevalentemente durante il periodo natalizio, e le fiere organizzate durante tutto l’arco dell’anno all’interno del territorio della Guinea Bissau, giungono al loro apice nel periodo natalizio con la “feira de Agro-Avicoltura de Guinè Bissau”. Questi eventi sono fondamentali per le nuove realtà attive in questo ambito per poter conoscere la concorrenza, mostrarsi al pubblico e beneficiare dei workshop di formazioni specifiche nonché trainings sulle tecniche di allevamento.          

Avviato nel 2020, con il finanziamento del Word Food Program, il progetto si svolge nella regione di Gabu, in Guinea-Bissau,coinvolgendo ben 447 persone distribuite in 8 villaggi. L’obiettivo generale è l’aumento della resilienza delle comunità affette da inondazioni nella regione di Gabu, cercando di aumentare la produttività agricola in 8 villaggi e il miglioramento della dieta alimentare e della parità di genere. I risultati attesi da tale intervento riguardano l’aumento della resilienza dei villaggi coinvolti, un aumento generale della produzione agricola e l'informazione diffusa sull’importanza di una dieta diversificata. Le attività di progetto coinvolgeranno i beneficiari attraverso corsi di formazione sull’utilizzo delle tecniche agricole, per fare in modo di aumentare la produttività e la produzione di riso, alimento basilare della dieta della popolazione locale ma anche arachidi e mandioca. Inoltre, apprenderanno le tecniche fondamentali per avviare la produzione di sementi orticole, trattando argomenti fondamentali come l’uso di pesticidi naturali, estremamente importante visto il grande utilizzo di pesticidi chimici tossici che vengono normalmente utilizzati. Prevista anche una formazione in contabilità per registrare le entrate e le uscite derivanti dalla loro attività agri-orticola, cosi da poter avviare una piccola attività di vendita di prodotti coltivati. Lo step successivo riguarda la formazione in tecniche di trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari, particolarmente importante in quanto permette, da una parte di evitare sprechi alimentari dovuti all’impossibilità di conservare i prodotti alimentari, dall’altra permetterà la creazione di un’attività generatrice di rendita attraverso la vendita dei prodotti trasformati. Verranno trasformati tuberi, legumi e verdura. Anche lo scambio di esperienze con realtà simili, in modo da stimolare un dibattito, scambiarsi opinioni e storie e condividere il know how acquisito nell’ambito della produzione agri-orticola. Prevista inoltre la diffusione di programmi radiofonici attraverso le radio comunitarie sull’importanza del ruolo della donna nella comunità per diffondere annunci relativi all’importanza di gender empowerment e gender equality, stimolando il dibattito tra i vari membri delle comunità beneficiarie e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione nei villaggi sull’importanza del consumo dei prodotti locali oltre alla partecipazioni a eventi nazionali.

Avviato nel 2019, grazie ad un secondo finanziamento da parte di Misereor, il progetto mira al convilgimento di 130 beneficiari nella Diocesi di Bissau (Partner locale).

L’obiettivo generale è l’aumento della resilienza delle comunità rurali nella regione di Cacheu.

Gli obiettivi specifici sono due: l’aumento delle attività generatrici di reddito in 4 villaggi nella regione di Cacheu e il miglioramento degli aspetti sociali in tali villaggi.

Con tale progetto si intende migliorare le tecniche di commercializzazione dei prodotti; introdurre tecnologie innovative efficienti; migliorare le capacità nella gestione di attività avicole per 4 villaggi e 1 famiglia; migliorare i comportamenti legati alla nutrizione e aumentare la consapevolezza del ruolo primario della donna nella comunità.

Le attività previste sono molteplici e diversificate:

  1. Training su attività di commercializzazione di prodotti che prevede una parte teorica ed una parte pratica ed è volta ad evitare un sovraccarico di lavoro da parte delle donne, migliorando il trasporto a livello comunitario;
  2. Workshops sulla manutenzione di punti di stoccaggio e vendita prodotti suddivisi in due fasi: prima fase riguarda le lezioni partiche per il management delle strutture, mentre in un secondo momento verranno fatte esercitazioni relative alla risoluzione dei problemi che potrebbero nascere.
  3.  Training sul management e business di un’associazione per rafforzare la strutture delle associazioni beneficiarie di progetto, e incentrato sia sulla parte sociale che sulla parte economica, relativa alla gestione delle risorse finanziarie delle associazioni
  4. Scambio di buone pratiche nella quale i beneficiari possano scambiarsi punti di vista e  condividendo il know-how con realtà simili.
  5. Training su tecniche sostenibili di produzione e conservazione di prodotti volto ad evitare lo spreco di frutta e verdura prodotta dalle associazioni, attraverso la formazione in trasformazione dei prodotti dell’orto in conserve, che possono essere conservate per lungo tempo.
  6. Costruzione di 80 “forni migliorati” in 4 villaggi, fondamentale per ridurre il rischio di incendi dovuti all’utilizzo di legname e fuoco all’aria aperta e per limitare i danni alla salute delle donne che, cucinando, sono esposte ai fumi tossici derivanti dall’utilizzo del carbone di bassa qualità;
  7. Introduzione della tecnologia “Zeer” in 4 villaggiche creerebbe una sorta di frigorifero, attraverso un sistema di raffreddamento che prevede l’utilizzo di acqua, che non necessità dell’utilizzo di elettricità per il suo funzionamento e utile per conservare i cibi fino a una settimana, evitando cosi lo spreco di cibo e evitando che questo venga mangiato quando già andato a male.
  8. Costruzione di 4 punti di stoccaggio e vendita di prodotti a livello comunitario che prevede la piena partecipazione dei beneficiari nella costruzione delle warehouses, necessarie per lo stoccaggio dei prodotti alimentari. Tali luoghi serviranno anche per la vendita diretta dei prodotti raccolti e successivamente trasformati.
  9. Costruzione o riabilitazione di 4 pozzi con una pompa elettrica a pannelli solari, che saranno supervisionati dai beneficiari per evitare possibili furti.
  10. Costruzione di 4 aviari comunitari e 1 aviario familiare ulteriore attività generatrice di reddito, che accompagnerà quella di orticoltura. Gli aviari saranno gestiti a livello comunitario, avviando un allevamento non intensivo di pollame, che prevede sia la vendita di carne di pollo, sia la vendita di uova.
  11. Training di tecnici avicoli rivolto ad alcuni membri delle associazioni beneficiarie parteciperanno a trainings – teorici e pratici - disegnati apposta per la loro formazione.
  12. Marketing della produzione avicola volto alla creazione di un canale di vendita della produzione avicola, sia nella regione di implementazione del progetto, sia nella capitale del paese anch attraverso Attività di show cooking utile per mettere in pratica l’utilizzo dei prodotti orticoli trasformati precedentemente dai beneficiari.
  13. Campagna di awareness sulla diversificazione della dieta alimentare per capire l’importanza di una dieta variata ed equilibrata, e sarà diretta soprattutto a donne incinta e bambini.

Riguardo l'aspetto prettamente di empawerment femminile, saranno organizzati dibattiti sul ruolo della donna in ogni comunità beneficiaria, ai quali parteciperanno anche gli uomini, garantendo cosi un processo partecipativo e stimolando il confronto tra le varie figure. Inoltre, un gruppo selezionato di donne di ogni associazione parteciperà a due eventi all’anno, per acquisire nuove nozioni e punti di vista sulla questione della parità di genere, empowerment femminile e diritti delle donne. Tutte le questioni legate alla parità di genere e diritti delle donne verranno trattati in dibattiti radio, essendo questo il media più utilizzato a livello nazionale.

Per conoscere il progetto e la Guinea Bissau, guarda il video:

 

Nel villaggio di Nambehe, Msindo, nel sud della Tanzania (distretto di Namtumbo nella regione di Ruvuma), ha sede la cooperativa tutta al femminile Mkomanile Craft, nata dalla collaborazione pluriennale del COPE con la parrocchia locale di Msalaba mkuu  e le suore di St Joseph, a cui si sono aggiunte le partnership commerciali con il CRAS  e la Sicily House di Dar es Salaam.

Mkomanile Craft è un progetto di sartoria sostenuto da finanziatori privati volto a sviluppare e sostenere la micro imprenditoria femminile nel villaggio di Nambehe, regione di Ruvuma,  in modo da accrescerne l’indipendenza economica e sociale.

Il progetto, nato nel 2007 dopo un corso di cucito di durata triennale, si consolida a partire dal 2011 grazie ad alcune corsiste a cui è affidata la realizzazione di una serie di prodotti da vendere sul mercato italiano: l’esperimento funziona e in seguito il gruppo di artigiane si consolida con il nome di Mkomanile  (in onore dell’unica donna guerriera tanzaniana della rivoluzione del Maji Maji contro i tedeschi nel 1906). I prodotti realizzati combinano i tradizionali tessuti africani con materiali di riciclo (camere d’aria, sacchi di plastica per riso e mais, tappi di bibite e carta di giornale) utilizzando metodi di produzione eco-compatibili. In tal modo, si riesce a sopperire alla scarsità di materiali sartoriali e si abbattono i costi d’acquisto di produzione rispettando tradizioni e ambiente.

L'obiettivo generale è la crescita delle donne tanzaniane attraverso l'imprenditorialità impegnate nella produzione e commercializzazione di prodotti artigianali, utilizzando materiali tessili di provenienza locale e metodi tradizionali di tessitura e stampa. Tutto ciò serve a dare potere economico a tutte le donne di questo villaggio, e dei villaggi vicini,  attraverso il lavoro. Il programma mira inoltre  a fornire un'istruzione per un maggior numero di donne. Il programma si concentra sulla preparazione di un'istruzione diversa (consigli di vita per le donne al fine di aumentare la loro consapevolezza e fiducia, per renderle libere di allontanarsi dall'essere dipendenti dagli uomini, e scegliere i loro stili di vita, e per farle sapere che possono apportare cambiamenti e portare sviluppo nella società come hanno fatto gli uomini). Ngli ultimi anni ci si è concentrati sul raggiungimento di alcuni risultati tra i quali l'aumento del numero di collaborazioni, il miglioramento della visibilità della cooperativa a livello nazionale e internazionale, il miglioramento delle capacità imprenditoriali delle artigiane.Tra le attività realizzate e in corso di realizzazione abbiamo:

  •  Organizzazione di corsi di formazione per sarti su finiture tecniche e stampa e di corsi di maglieria al fine di migliorare i dettagli di alcuni articoli esistenti e creare nuovi articoli (divise ospedaliere, sciarpe, pullover per adulti)
  • Organizzazione di sessioni di educazione tra pari e coinvolgimento di nuove figure femminili al gruppo;
  • Aggiornamento dell'inventario, focus su nuovi articoli e creazione di un nuovo catalogo.
  • Partecipazione ad eventi pubblici;
  • Ricerca di nuovi canali di commercializzaizone dei prodotti (negozi, alberghi, scuole per la maglieria,ecc.)
  • Organizzare eventi di sensibilizzazione sulla violenza domestica e le questioni di genere in collaborazione con le istituzioni locali (es. AICIL e sportello di genere della Polizia) e seminari su salute materna, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, malnutrizione e altro in collaborazione con Kituo cha afya di Nyololo.

I beneficiari diretti di questo progetto (coloro che sono coinvolti nelle attività) sono le 19 artigiane del Mkomanile Craft che stanno lavorando al progetto, e le loro famiglie.

LOGO - MkomanileIl motto delle donne di Mkomanile Craft è Maendeleo ni vita – Lo sviluppo è lotta!

 

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