L’hate speech online in ambito sportivo è in crescita e chi si informa sullo sport tramite i social incappa quasi sicuramente in qualche forma di commento d'odio. È il dato allarmante che spinge a una collaborazione ancora più forte per contrastare il fenomeno.
È stata presentata il 25 ottobre la seconda edizione del 𝗕𝗮𝗿𝗼𝗺𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗢𝗱𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗦𝗽𝗼𝗿𝘁, nella Sala dei Presidenti CONI, al Foro Italico a Roma. All’evento, moderato dalla giornalista Annamaria Sodano, hanno preso parte il presidente del Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio, il dirigente Vittorio Rosati del Centro Nazionale Sportivo Libertas, il dottor Carlo Mornati, Segretario Generale CONI, Sara Fornasir coordinatrice nazionale del progetto Odiare non è un Sport, Silvia Pochettino, responsabile della campagna di comunicazione #odiarenoneunosport, Giuliano Bobba e Antonella Seddone, professori dell'Università di Torino, Dipartimento di Culture, Politica e Società, che hanno condotto la ricerca e illustrato i dati del Barometro. Assieme a loro, hanno partecipato Alessia Pieretti, pentatleta, Ingrid van Marle, Presidente dell'Associazione Medaglie d'Oro al Valore Atletico (campionessa mondiale di pattinaggio), e il bronzo olimpico di canottaggio Stefano Oppo con un videomessaggio.
Qui l'articolo sulla presentazione della ricerca, dove potrete anche scaricare il Barometro integrale: barometro dell'odio
Odiare non è uno sport è un progetto promosso da CVCS in partenariato con 7 ong italiane con ampia esperienza nell’educazione alla cittadinanza globale (Amici dei popoli, ASPEm Celim Bergamo, COMI, COPE, LVIA, Progettomondo, gli enti di promozione sportiva Centro Sportivo Italiano e Centro Nazionale Sportivo Libertas, Informatici senza Frontiere e Impact Skills per lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche e due Atenei (Università di Torino e Università di Trieste per la realizzazione della ricerca e la supervisione scientifica.
Il progetto è realizzato con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.