Attori d'inclusione-Inclusione socio lavorativa dei giovani con disabilità mediante il teatro e i tirocini formativi, è un progetto avviato dal COPE, di durata annuale,ha lo scopo di rafforzare il godimento dei diritti delle persone con disabilità e loro organizzazioni in Tunisia.

Dal 2011 la Tunisia ha mostrato una coscienza ed un interesse sempre maggiore verso il diritto dei giovani disabili e sulle strategie migliori per garantirne l’inclusione socio-economica nelle scuole e nella società. I dati tunisini recenti mostrano che solo il 2% circa della popolazione è affetta da disabilità, ma il WHO World Report on Disability del 2011, invece indica un dato del 16,3%.

Nato dall'esperienza triennale del COPE nel paese nordafricano maturata col precedente intervento "Ricomincio da te", il nuovo progetto intende promuovere l’inclusione sociale dei giovani con disabilità mediante programmi di teatro inclusivo.

Partendo da alcune attività di censimento e raccolta dati della popolazione disabile assistita presso i centri specializzati partner di progetto, e la pianificazione del percorso inclusivo individuale ed inserimento nelle attività di progetto, si realizzeranno anche attività di formazione degli operatori locali per la gestione di compagnie teatrali per l’inclusione sociale e lo sviluppo inclusivo su Base Comunitaria dei disabili mediante l’arte dello spettacolo.

La realizzazione di corsi e spettacoli teatrali, che coinvolgano giovani con e senza disabilità, per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’inclusione sociale dei beneficiari finali saranno attività anch’esse del progetto rivolte anche ad un pubblico più ampio.

Inoltre, importante sarà rafforzare la governance pubblico-privata per agevolare l’inclusione professionale dei giovani con disabilità attraverso la pianificazione di programmi di tirocinio formativi inclusivi per giovani con disabilità, coinvolgendo le autorità locali per le attività produttive (agricoltura, industria e artigianato) e le rappresentanze imprenditoriali locali.

In tal modo e attraverso l’ideazione e sottoscrizione di convenzioni di tirocinio retribuito mediante borse lavoro per giovani con disabilità presso realtà produttive locali e la costituzione di un’equipe multidisciplinare per il monitoraggio e la valutazione dei tirocini formativi, si assisteranno i giovani disabili lungo un percorso che li porterà ad acquisire una maggiore autonomia e capacità di inserimento nel mondo del lavoro per attuare una maggiore inclusione nella società tunisina.

L’analisi dei bisogni e l’impianto progettuale è stato elaborato in partenariato con le organizzazioni tunisine per l’educazione e lo sviluppo delle persone con disabilità mentali e motorie e con il Ministero per gli Affari Sociali Tunisino, con cui il COPE ha sottoscritto una Convenzione di Partenariato, a cui spetta la responsabilità di garantire i servizi e i diritti dei disabili.

Le regioni target di intervento sono i Governatorati di Ben Arous, Kairouan, El Kef, Kasserine e Medenine in cui sono stati individuati i beneficiari diretti quali i giovani con disabilità mentali e fisiche e gli operatori dei centri UTAIM, ASDA e AGIM.

La disinformazione è un fenomeno in continua evoluzione che ha un alto potenziale di influenzare negativamente i processi democratici e i dibattiti sociali. Può influenzare, ad esempio, il dibattito democratico e l'espressione del voto, dato sulla base di alcune fake news che possono cambiare e modificare l'orientamento delle persone e far sì che gli elettori esprimano una preferenza con una volontà viziata da notizie false.

Il progetto FACT, finanziato dall'Unione Europea si svolgerà in Spagna, Portogallo, Ungheria, Grecia, Lituania, Romania, Finlandia, Polonia, Italia, in quanto Paesi dell'UE in cui i cittadini sono meno fiduciosi nella loro capacità di riconoscere le fake news (Flash Eurobarometro 464 - Fake news e disinformazione) e meno fiduciosi nel sistema politico dell'UE nel suo complesso (Eurobarometro 91,5 - 2019).

Dalle ricerche sopracitate, inoltre, l'età risulta essere un elemento cruciale per identificare le persone che hanno maggiori probabilità di essere persuase da fake news e meno propense a votare.

Il progetto ha quindi l'obiettivo di coinvolgere una platea variegata di beneficiari (per età, sesso, livello di istruzione) in attività direttamente collegate alle politiche dell'UE contro la disinformazione, consentendo ai giovani partecipanti di approfondire la loro conoscenza delle istituzioni e delle politiche dell'UE per renderli in grado di contribuire in prima persona a raggiungere quei cittadini non attivi nella partecipazione civica nella loro vita quotidiana, riducendo così l'influenza della disinformazione sulla vita democratica dell'UE basandosi sul debunking delle fake-news.

La durata prevista del progetto è di 18 mesi.

Capofila è COPE, i Partner europei del progetto sono:

  • IMVF - Portogallo
  • Jovesolides - Spagna
  • IASIS – Grecia
  • CTRIA – Ungheria
  • ACTA - Romania
  • Efektas Group - Lituania
  • EYP- Finlandia
  • Fundacja Autokreakja – Polonia

Per approfondire il progetto, consulta il sito fact-project.eu

 

Avviato dal Cope nel 2020, il progetto "Ricomincio da te-Je Repars de Toi", cofinanziato dall'AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), mira ad avere un impatto sull'uguaglianza e l'inclusione delle persone con disabilità in Tunisia attraverso la promozione e il rafforzamento dei loro diritti sia a livello individuale che associativo. Dal 2011, il noto paese nordafricano ha mostrato una sempre maggiore consapevolezza e interesse nei confronti dei diritti delle persone con disabilità e di un approccio migliore per garantire la loro inclusione socio-economica. Sicuramente, si tratta di una sfida più globale, quella per l'integrazione politica, economica e sociale che riguarda questa categoria di cittadini tunisini socialemente vulnerabile. Pertanto, i beneficiari individuati dal progetto sono sia persone con disabilità e le loro famiglie, associazioni locali che si occupano di tale categoria e le istituzioni tunisine. Il progetto in questione, di durata triennale,prevede una serie di attività rivolte alle varie categorie menzionate:

  • Un Programma multidisciplinare di formazione per formatori sulla “Riabilitazione su base comunitaria” finalizzato all'inclusione socio-educativa dei giovani con disabilità.
  • Il rafforzamento delle capacità delle associazioni tunisine che promuovono i diritti e i servizi per le persone con disabilità e le loro famiglie attraverso attività di formazione sulle tecniche di advocacy e attività di sensibilizzazione teatrale.
  • L' istituzione di un tavolo di lavoro tra associazioni e istituzioni per sviluppare strumenti che consentano di concretizzare il piano operativo sulla disabilità in corso di adozione da parte del Ministero degli Affari Sociali.

Le attività progettuali si svolgono in due zone ben definite: Governatorato di Ben Arous e Governatorato di Kairouan . I partners coinvolti nel progetto sono molteplici e a differenti livello di coinvolgimento: Comune di Kairouan; il CO.P.E. Italia; le controparti locali sono il CO.P.E. Tunisia e LDA, e le associazioni a supporto del progetto che si occupano di disabilità sono Mettiamoci in Gioco(Italia), Utaim di Ben Arous e Kairouan, Associazione ASDA e AGIM. Nel corso del 2020, sono state molteplici le attività realizzate nonostante la diffusione in Tunia della pandemia di Covid-19 e le relative restrizioni adottate.

Per saperne di più potete visitare il sito dedicato al progetto: https://jereparsdetoi.org/it/

Sul progetto leggi articoli dedicati

art. Meridionews prog. Tunisia

La Repubblica-40 anni COPE e prog. Tunisia

prog. Tunisia su La Sicilia

Il settore del turismo ricopre un ruolo significativo e crescente nella performance economica dell'UE. Contestualmente all’aumento dei viaggi nazionali brevi, le destinazioni lontane dal turismo di massa sono diventate più importanti. Le tendenze evidenziate sollevano la necessità di nuovi approcci.

Il primo di questi è il turismo sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale. E’ necessario che gli approcci ai progetti di turismo sostenibile su base comunitaria siano parte di una più ampia strategia di sviluppo della comunità e pianificati attentamente con i membri della comunità. Le destinazioni turistiche non di massa danno l'opportunità di diversi tipi di turismo, come l'agriturismo, l'ecoturismo, il geoturismo, il turismo rurale, il turismo responsabile e il turismo di interesse speciale. Tutti questi sono un buon presupposto per supportare le comunità locali e l'ambiente, mentre si sostiene anche un turismo neutrale dal punto di vista climatico.

Il turismo sostenibile è per lo più gestito da imprese familiari o microimprese, che hanno una buona esperienza nella loro attività turistica tradizionale ma hanno bisogno di ulteriori abilità e competenze sulla diffusione dei loro servizi attraverso l'approccio del turismo circolare basato sulla comunità.

Sulla base delle esigenze emerse, il progetto RE-CONNECT ha identificato una chiara necessità di accelerare lo sviluppo di competenze e abilità del turismo basato sulla comunità in destinazioni insolite, implementando un approccio di sviluppo più verde e digitale per assicurare un turismo più sostenibile con un approccio di turismo circolare. La soluzione offerta da RECONNECT è quella di affrontare le esigenze e le sfide date, sviluppando e implementando un kit di strumenti per lo sviluppo di competenze e comportamenti a vantaggio di operatori, PMI locali, ONG, fornitori e governo locale.

Essendo in linea con le priorità della sostenibilità ambientale e degli obiettivi climatici così come le trasformazioni digitali, il progetto mira ad aumentare le competenze delle comunità turistiche locali su prodotti e servizi turistici più verdi e digitali attraverso:

  • Lo sviluppo di un ecosistema digitale interregionale praticabile delle comunità turistiche locali sulla base dell’idea di turismo circolare;
  • L’aumento delle competenze della forza lavoro del turismo su turismo sostenibile nelle destinazioni offbeat;
  • lo sviluppo di una base di conoscenza per accelerare la co-creazione di nuovi prodotti e servizi innovativi.

Il partenariato RE-CONNECT realizzerà le seguenti attività:

  1. Sviluppo di un HUB collaborativo su turismo circolare- una piattaforma per soluzioni turistiche ecosostenibili, cooperazione e condivisione delle conoscenze. L'HUB è dedicato al personale del turismo locale (ospiti, fornitori, operatori) per condividere la loro esperienza, le sfide e le migliori pratiche di lavoro all'interno di una rete comune. L'hub interattivo fornirà uno spazio di condivisione delle conoscenze e idee, problemi e informazioni preziose relative allo sviluppo del turismo circolare.
  2. Sviluppo delle competenze per un turismo più verde e digitale, attraverso lo sviluppo ed il testing di un curriculum di formazione sul turismo circolare delle destinazioni offbeat
  3. Sviluppo di un pacchetto di co-creazione sul turismo circolare: un pacchetto di conoscenze (linee guida) sarà sviluppato ed incentrato su come accelerare progetti di turismo circolare, prodotti o servizi attraverso un processo di co-creazione.
  4. Oltre ai principali risultati del progetto, sarà implementata una serie di attività di formazione, così come attività di sviluppo delle competenze di tipo collaborativo, learning by doing, attività di sviluppo delle competenze saranno implementate, con un ampio coinvolgimento di tutte le parti interessate dell'ecosistema turistico di destinazioni offbeat.

Il progetto, co-finanziato dal programma Erasmus+ dell'Unione Europea,ha una durata di 24 mesi. Si è svolto a Catania il 31 maggio-1 Giugno 2022 il primo meeting in presenza dei partner:

  • KDRIÜ Közép-dunántúli Regionális Innovációs Ügynökség Nonprofit Kft. – Ungheria
  • MB "Efekto grupe" – Lituania
  • RAZVOJNI CENTER SRCA SLOVENIJE DOO - Slovenia
  • Cooperazione Paesi Emergenti - Italia
  • Obcina Radenci - Slovenia
  • Comharchumann Forbartha Ionad Deirbhle Teo. - Irlanda

IPA-Insieme Per l'Ambiente-Sensibilizziamo le nuove generazioni sulla giustizia climatica, è un progetto della durata di 18 mesi che ha come obiettivo generale quello di promuovere azioni, a tutti i livelli per combattere gli effetti del cambiamento climatico.

Obiettivi specifici:

  • Accrescere le conoscenze delle giovani generazioni al fine di stimolare la cultura della sostenibilità ambientale attenta alla promozione di un modello di sviluppo sostenibile e facilitare la relazione con la società, il mondo della scuola e del lavoro e le istituzioni locali.
  • Sviluppare e rafforzare le reti associative del Terzo settore attraverso le relazioni con altri enti territoriali, istituzionali e non, per sollecitare le comunità sulla necessità di adottare comportamenti responsabili per contribuire a minimizzare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Aree prioritarie di intervento:

  • sviluppo della cultura del volontariato e della cittadinanza attiva, in particolare tra i giovani;
  • promozione di percorsi educativi e formativi sui mutamenti climatici, in particolare nelle scuole;
  • sensibilizzazione delle persone sulla necessità di adottare comportamenti responsabili per contribuire a minimizzare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulle comunità naturali e umane.

Il progetto si svolgerà sul territorio nazionale grazie all'ambio partenariato di Ong coinvolte.

In Sicilia a CATANIA - (Acireale, Nicolosi) e a PALERMO.

Risultati attesi:

  • 250 scuole secondarie di primo e secondo grado integrano i piani formativi con lo svolgimento di Unità di Apprendimento (UdA) sulle tematiche relative agli effetti dei cambiamenti climatici e alla loro incidenza sulle dinamiche socio-economiche globali, alle strategie di resilienza e di conversione ecologica, alla green economy; sperimentano laboratori creativi ed artistici e progetti di alternanza scuola lavoro;
  • Sono raccolti, condivisi e diffusi attraverso una mappatura e una pubblicazione, i dati relativi allo stato e alle buone pratiche sperimentate da ONG, enti locali, associazioni, istituzioni educative, istituti di promozione culturale, aziende e gruppi informali del territorio che hanno adottato stili di vita e modelli di produzione e consumo sostenibili;
  • È rafforzato il confronto e il dialogo per una strategia nazionale multistakeholder sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sulle opportunità derivanti dalla conversione ecologica condivisa da cittadini, attori del Terzo Settore, associazioni ambientaliste, Enti locali, mondo della scuola, aziende ed istituzioni nazionali ed europee.

Destinatari degli interventi: Scuole secondarie di primo e secondo grado pubbliche e private (14 scuole in media a Regione), 500 Docenti di varie discipline scolastiche, 2 docenti per ciascuna scuola.

 

Il Progetto Thupime attualmente in corso presso il Centro di Salute Nyololo, grazie al partenariato con l'Ospedale San Raffaele di Milano, il Mufindi District – Medical Officer e l'University Of Dodoma e il finanziamento deò Globul Fund e dell'AICS , si propone come obiettivo generale di assicurare la salute e il benessere per tutta la popolazione locale del distretto sanitario, ed entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, la tubercolosi (TBC), la malaria e le malattie tropicali trascurate.

Nel quadro generale del progetto, è previsto il supporto al Governo Tanzaniano nel controllo e prevenzione dell’HIV e TB attraverso l’implementazione di un approccio multidisciplinare basato sul rafforzamento del servizio sanitario pubblico e la sensibilizzazione della popolazione generale.

Attraverso l'implementazione delle attività progettuali, si punta al miglioramento delle capacità di diagnosi precoce e qualità dei servizi integrati di trattamento di HIV e TB nel Distretto di Mufindi, nella Regione di Iringa e l'aumento della resilienza/capacità delle comunità target di combattere la diffusione di HIV e TBC.

Dal punto di vista sanitario, attraverso l'utilizzo di un test molecolare altamente sensibile, si cerca di individuare i casi di infezione in maniera tempestiva e raccogliere i dati epidemiologici sulla circolazione dei ceppi tubercolari nella popolazione target.

Dal punto di vista sociale, attraverso una campagna di sensibilizzazione che utilizza il teatro partecipativo, si cerca di ridurre le barriere socio-culturali legate a TB ed HIV.

Le attività previste riguardano i diversi aspetti socio-sanitari del progetto:

  • l'Equipaggiamento delle cliniche mobili del Centro di salute di Nyololo con strumentazione diagnostica “Genexpert Omni”, Alere Determine™ TB LAM Ag e sistema di telemedicina  “E-Detect”

 

  • la realizzazione di campagne di screening di casi di HIV TB in 11 villaggi nel Distretto di Mufindi

 

  • l'ndagine di trasmissione dei casi di  TB nel Distretto di Mufindi

 

  • la valutazione delle performance del test Alere Determine™ TB LAM Ag

 

  • il rafforzamento di un sistema di supporto sanitario dei pazienti affetti da TBC e HIV a livello comunitario tramite il programma di home-based care

 

In tal modo, il Centro di Salute di Nyololo diventerà la struttura di riferimento a livello distrettuale per il trattamento della TBC e dell’HIV.

Un approccio particolare è stato rivolto a favore di popolazioni vulnerabili quali donne incinte e bambini sotto i 5 anni e ancheai bambini delle scuole primarie  grazie ad un programma di educazione alla prevenzione di HIV e TBC in 11 scuole primarie utilizzando il Sistema di peer education.

IL MACCHINARIO GENEXPERT PER L'ANALISI DEI CAMPIONI DI SALIVA PER TUBERCOLOSI

 

 

 

 

IL TEATRO PARTECIPATIVO PER LA SENSIBILIZZAZIONE

 

Guarda il video dimostrativo:   video thupime

La pandemia COVID-19 ha colpito tutti i paesi del Mondo, compresa la Tanzania. Considerando la grande percentuale di cittadini tanzaniani con patologie croniche quali Malaria, Tubercolosi, HIV, Ipertensione, Diabete e altre patologie immunodeficienti, la scarsa o spesso inesistente presenza di materiali e risorse sanitarie, la scarsa presenza di personale sanitario specializzato e di risorse economiche, il rischio di diffusione del virus con conseguenze gravi ed irreversibili è alto.

Il primo caso di COVID-19 in Tanzania risale al 16 Marzo 2020 e, se durante i primi mesi di diffusione della pandemia i dati ufficiali sono stati molto ridotti e successivamente mai aggiornati dal Governo Tanzaniano, la situazione è in progessivo peggioramento in tutto il paese.

Secondo una ricerca effettuata sul territorio, il sistema sanitario nazionale dispone di 120 posti letto in terapia intensive attrezzate (100 a Dar es Salaam e 20 dislocate nel resto del Paese). Le strutture regionali non sono in grado di far fronte ad una situazione d’emergenza come quella che sta colpendo i paesi occidentali.

Pertanto, la prevenzione risulta fondamentale per limitare la diffusione del virus.  Il Centro di Salute Rurale di Nyololo dispone di un reparto isolamento per tutti quei pazienti con patologie infettive e/o virali. Nella prospettiva di un’eventuale diffusione del virus COVID-19, il Centro è in grado di isolare i pazienti sospetti e/o positivi al virus. Non è possibile invece il ricovero di pazienti in condizioni gravi che necessitano un posto letto in terapia intensiva.

Ad oggi il Centro di Salute di Nyololo può garantire assistenza sanitaria ai soli pazienti COVID con patologie respiratorie che possono essere affrontate con il solo utilizzo di ossigeno e mascherine, ma non pazienti con difficoltà respiratorie gravi. E' stato possibile creare una rete di collegamenti con altre ONG che operano in Ospedali situati nella Regione di Iringa attrezzati per il trattamento di pazienti COVID+ (tra questi il Regional Hospital di Iringa che dispone di 8 posti letti in terapia intensiva disponibili per il ricovero di pazienti COVID in gravi condizioni). Grazie al sostegno economico della CEI, nel corso del 2020 abbiamo acquistato dispositivi medici e materiale sanitario destinato alla prevenzione della diffusione del virus Covid-19, attività che prosegue incessantemente anche quest'anno, dopo la ripresa dei contagi per far fronte all’emergenza COVID-19 .

Nel corso dei 3 mesi di progetto il Centro di Salute Rurale di Nyololo ha potuto acquistare il seguente materiale sanitario:

  •  Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) e disinfettanti: Mascherine chirurgiche,  Guanti non chirurgici, Schermi protettivi per il viso, Stivali in gomma, Grembiuli usa e getta, Sacchi di plastica per rifiuti infetti, Alcool 96%, Glicerina/soluzione alcolica, Ipoclorito di sodio, Sapone liquido;
  • Attrezzature: Pulsossimetri, Concentratori di ossigeno, Termometri infrarossi, Maschere per ossigeno per adulti e bambini; bombole di ossigeno.

Nel corso dell’emergenza, grazie alla collaborazione di tutto il personale sanitario, sono stati creati dei protocolli di gestione della pandemia: le persone che si recavano presso il Centro dovevano effettuare un primo screening all’ingresso; seguendo una rotazione, il personale sanitario munito di D.P.I., dotato di termometro a infrarossi e igienizzante homemade, misurava la temperatura di tutti i pazienti e indirizzava le persone con temperatura superiore a 37,5 presso una zona di isolamento dove due infermiere si occupavano di effettuare un secondo test (questionario per verificare la possibilità di contatto diretto o meno con persone positive o sospette positive al COVID) per escludere o confermare un’eventuale contagio. In caso di positività al questionario il paziente veniva visitato dal medico di riferimento ed eventualmente sottoposto al tampone.
Le attività di screening continuano tutt'ora presso l'Ospedale di Nyololo in cui sono stati isolati di recente dei casi di positività al COVID-19.

 

Finanziato dalla CEI – Conferenza Episcopale Italiana, con capofila l'associazione ALM e con numerosi partners dell'universo FOCSIV-Volontari nel mondo(FOCSIV,CEFA,CMSR,CVM, FMSI,FONTOV, IBO Italia, LVIA, MLFM )e la Conferenza Episcopale della Tanzania in qualità di controparte locale,il progetto I giovani sono il domani- formazione professionale e reinserimento sociale dei giovani portatori di Hiv/AIDS ha come obiettivo generale il “contribuire alla promozione di un modello di formazione per i giovani più vulnerabili della Tanzania che garantisca loro la possibilità di cambiare la propria condizione di vita e quella delle proprie famiglie attraverso l’avvio e la promozione di attività sociali e produttive generatrici di reddito e attività associative e di cittadinanza attiva”.

Il COPE, in qualità di partner del progetto,si occupa da anni presso l'Ospedale di Nyololo delle attività di miglioramento della condizioni di salute nella regione di Iringa attraverso la riduzione della trasmissione HIV e il reinserimento sociale dei gruppi vulnerabili.

Le attività specifiche previste dal progetto e gestite dal COPE saranno:

  • Formazione specialistica del personale medico attraverso la combinazione di preparazione teorica e pratica,  supportata da attività di tirocinio in affiancamento con il personale già impiegato presso il CTC. Il personale verrà formato su parto sicuro e la trasmissione HIV, il counselling per il Test HIV (Volunteer Counselling and Test) e la somministrazione della terapia antiretrovirale; assistenza nei centri e attraverso le cliniche mobili.
  • Attivazione di cliniche mobili e pronto soccorso. Il personale già impiegato nelle cliniche mobili sarà integrato dai giovani in formazione;
  • Formazione di 5 CBOs, organizzazioni della società civile composte da donne, che avranno il compito di svolgere le attività di sensibilizzazione presso i villaggi. Sarà adottata la metodologia della peer-to-peer education che viene spesso utilizzata nell'ambito della promozione della salute e più in generale nella prevenzione dei comportamenti a rischio,

Le attività di formazione si svolgeranno presso i locali e i reparti degli ospedali rurali del Distretto di Mufindi e i CBOs svolgeranno attività di formazione e sensibilizzazione destinate alle donne in gravidanza o in età fertile e ai giovani delle scuole superiori residenti nei distretti di Iringa e Mufindi.

Le principali tematiche trattate saranno: origine virale dell’HIV; prevenzione della trasmissione verticale madre-figlio dell’HIV; test, servizi di counselling e terapia; reinserimento sociale, opportunità e programmi di formazione professionale. Tematiche trasversali saranno la corretta alimentazione, importanza dell’acqua, igiene personale, igiene domestica, malaria, prevenzione del colera e prevenzione malattie trasmissibili da contatto.

Oltre all'aspetto più prettamente sanitario, le attività formative del progetto riguarderanno anche l'avviamento di 2 corsi professionali per il reinserimento socio-economico dei portatori di HIV (150 beneficiari in tre anni - 90 di scuola di cucito e 60 di scuola di falegnameria) tutti giovani a serio rischio di esclusione sociale che saranno inseriti nel contesto economico e sociale grazie al supporto sanitario e alla formazione professionale ricevuta adatta alla creazione di attività economiche e competenze professionali più richieste nella regione.Il percorso formativo è arricchito da altre materie di studio: Disegno tecnico; Informatica di base; Matematica; Educazione civica; Micro-imprenditoria; Lingua Inglese; Metodologie ed etica sociale. Per i beneficiari delle attività formative sarà necessario equipaggiare i dormitori, i refettori e saranno previsti fondi per il trasporto degli studenti e delle borse di studio.

I beneficiari diretti sonmo tutti i giovani portatori di HIV/AIDS del Distretto diMufindi, Regione di Iringa. 

 

 

Il progetto “Agricoltura e sicurezza alimentare nel distretto di Namtumbo", finanziato coi fondi 8x1000 Irpef (Stato), propone ai giovani di entrambi i sessi, di età compresa fra i 18 e i 35 anni, della regione di Ruvuma, la possibilità di frequentare corsi intensivi residenziali presso il Centro di Formazione Agricola CRAS (avviato nel 2009 dal COPE) ,di durata bimestrale inerenti tematiche agricole, zootecniche e di micro-imprenditoria, per poi continuare ad essere seguiti tecnicamente e finanziariamente, attraverso un attività di monitoraggio da parte del team formatori, la frequenza a brevi corsi di aggiornamento e l’accesso a un fondo rotativo di micro-credito.  I corsi hanno un taglio particolarmente incentrato agli aspetti pratici, e il 40% delle attività formative si svolgono in campo. Le classi sono composte da un massimo di 30 studenti, in modo da garantire un ottimale rapporto tra docente e discente, e una corretta trasmissione delle conoscenze e delle tecniche promosse. I contenuti dei corsi sono stati progettati in collaborazione dagli agronomi del CO.P.E. e da professori ed esperti provenienti dalla Sokoine University of Agriculture di Morogoro e dal Ministry of Agriculture Training Institute di Uyole (Mbeya), che rappresentano attualmente le due più importanti istituzioni di formazione agricola a livello nazionale. L'approccio scelto per la formazione è di tipo Peer education (educazione tra pari), in quanto il team dei formatori è composto da nove agenti di campo, che hanno una formazione secondaria. Questi formatori sono stati scelti in base alle loro precedenti esperienze in campo agricolo (tutti erano impegnati in attività agro-zootecniche di piccola scala). Il team degli agenti di campo è coordinato da un ingegnere agronomo. Tutto il team segue un percorso di formazione continua, in varie istituzioni nazionali (tra cui la già citata Sokoine University of Agriculture). Maturati i tempi, è adesso in crescita la domanda di una formazione più completa e che dia la possibilità di impiego presso grossi gruppi agro-industriali operativi in Tanzania. Questo tipo di formazione ha una durata triennale e gode del riconoscimento e della certificazione pubblica dell’ufficio VETA (Vocationl Educational and Training Authority). In tutta la regione di Ruvuma solo tre centri sono abilitati a rilasciare la certificazione VETA in agricoltura e allevamento, due dei quali si trovano nel distretto di Namtumbo. Il Centro CRAS è tra questi quello con più esperienza essendo il primo ad essere stato autorizzato a rilasciare tale certificazione. Una sezione del Centro è dedicata all'agricoltura biologica e alla coltivazione di piante officinali. Si vuole potenziare la formazione in zootecnia e il servizio di zootecnia e profilassi per gli allevatori locali, mediante l’apertura di un Laboratorio di analisi veterinaria con stalla adiacente. Obiettivo primo del Centro è quello di migliorare le possibilità economiche della popolazione locale attraverso la promozione dell’occupazione dei giovani del distretto nel settore agro-zootecnico, e ridurre così la tendenza del progressivo abbandono delle aree rurali, soprattutto da parte delle fasce più giovani. L’azione è articolata in cinque assi di intervento:

  1. La costruzione e l’equipaggiamento di una azienda pilota di produzione e formazione permanente: identificazione di siti idonei per le costruzioni, la rete idrica, i campi sperimentali e i campi di produzione agro-pastorale; costruzione ed equipaggiamento del centro, degli annessi agro-pastorali, la sistemazione dei terreni adibiti alla formazione e alla produzione.

  2. L'avvio della produzione agro-zootecnica e la commercializzazione dei prodotti. Una sezione è stata dedicata alle colture sperimentali che prevedono coltivazioni biologiche e piante officinali.

  3. L’avvio dei corsi di formazione: corsi intensivi residenziali di 2 mesi e brevi corsi di aggiornamento/follow-up per gli agricoltori e i giovani del distretto. La formazione tecnica e professionale è diretta ai giovani agricoltori tra i 18 e i 35 anni di età, per facilitare il loro inserimento socio-economico nella realtà locale attraverso il miglioramento delle conoscenze nel settore agro-zootecnico.

  4. Supporto tecnico e finanziario: tecnico attraverso attività di monitoraggio nei villaggi target, volte a garantire la corretta implementazione delle tecniche apprese durante i corsi di formazione; finanziario attraverso la creazione di un fondo rotativo di micro-credito a beneficio dei piccoli agricoltori e/o cooperative agricole che vorranno avviare attività redditizie.

  5. Sensibilizzazione: attraverso azioni di informazione, comunicazione, educazione sulle tematiche ambientali (incontri con le scuole, serate di animazione teatrale nei villaggi, emissioni radiofoniche, riunioni ONG e associazioni locali).

Controparti locali sono:

  • Arcidiocesi di Songea, principale partner locale del COPE, la quale ha fornito il terreno su cui sorge il Centro CRAS e provvede ai visti per il personale espatriato. Inoltre, l’Arcidiocesi è direttamente coinvolta nella gestione e nel coordinamento delle attività in quanto membro del consiglio amministrativo del Centro.

  • Tanzanian Warehouse Licensing Board (TWLB), ente tanzaniano incaricato della realizzazione di corsi di aggiornamento sul Warehouse Receipt System per i docenti e dell’erogazione diretta del micro-credito ai contadini consorziati.

Sono inoltre presenti attori istituzionali rilevanti I seguenti attori istituzionali sono continuamente coinvolti per attività di consulenza, formazione formatori e fornitura di esperti locali:

  1. Distretto di Namtumbo,
  2. Sokoine University of Agricolture di Morogoro,
  3. Ministry of Agriculture Training Institute di Uyole (Mbeya),
  4. Tanzanian Warehouse Licensing Board.

Il progetto si avvia verso la conclusione delle attività annuali. "Questo progetto è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il fondo dell'otto per mille Irpef devoluto dai cittadini alla diretta gestione statale per l'anno 2016"

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