IPA-Insieme Per l'Ambiente-Sensibilizziamo le nuove generazioni sulla giustizia climatica, è un progetto della durata di 18 mesi che ha come obiettivo generale quello di promuovere azioni, a tutti i livelli per combattere gli effetti del cambiamento climatico.
Obiettivi specifici:
Aree prioritarie di intervento:
Il progetto si svolgerà sul territorio nazionale grazie all'ambio partenariato di Ong coinvolte.
In Sicilia a CATANIA - (Acireale, Nicolosi) e a PALERMO.
Risultati attesi:
Destinatari degli interventi: Scuole secondarie di primo e secondo grado pubbliche e private (14 scuole in media a Regione), 500 Docenti di varie discipline scolastiche, 2 docenti per ciascuna scuola.
Il Progetto Thupime attualmente in corso presso il Centro di Salute Nyololo, grazie al partenariato con l'Ospedale San Raffaele di Milano, il Mufindi District – Medical Officer e l'University Of Dodoma e il finanziamento deò Globul Fund e dell'AICS , si propone come obiettivo generale di assicurare la salute e il benessere per tutta la popolazione locale del distretto sanitario, ed entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, la tubercolosi (TBC), la malaria e le malattie tropicali trascurate.
Nel quadro generale del progetto, è previsto il supporto al Governo Tanzaniano nel controllo e prevenzione dell’HIV e TB attraverso l’implementazione di un approccio multidisciplinare basato sul rafforzamento del servizio sanitario pubblico e la sensibilizzazione della popolazione generale.
Attraverso l'implementazione delle attività progettuali, si punta al miglioramento delle capacità di diagnosi precoce e qualità dei servizi integrati di trattamento di HIV e TB nel Distretto di Mufindi, nella Regione di Iringa e l'aumento della resilienza/capacità delle comunità target di combattere la diffusione di HIV e TBC.
Dal punto di vista sanitario, attraverso l'utilizzo di un test molecolare altamente sensibile, si cerca di individuare i casi di infezione in maniera tempestiva e raccogliere i dati epidemiologici sulla circolazione dei ceppi tubercolari nella popolazione target.
Dal punto di vista sociale, attraverso una campagna di sensibilizzazione che utilizza il teatro partecipativo, si cerca di ridurre le barriere socio-culturali legate a TB ed HIV.
Le attività previste riguardano i diversi aspetti socio-sanitari del progetto:
in tal modo, il Centro di Salute di Nyololo diventerà la struttura di riferimento a livello distrettuale per il trattamento della TBC e dell’HIV.
Un approccio particolare è stato rivolto a favore di popolazioni vulnerabili quali donne incinte e bambini sotto i 5 anni e ancheai bambini delle scuole primarie grazie ad un programma di educazione alla prevenzione di HIV e TBC in 11 scuole primarie utilizzando il Sistema di peer education.
IL MACCHINARIO GENEXPERT PER L'ANALISI DEI CAMPIONI DI SALIVA PER TUBERCOLOSI
IL TEATRO PARTECIPATIVO PER LA SENSIBILIZZAZIONE
Guarda il video dimostrativo: video thupime
La pandemia COVID-19 ha colpito tutti i paesi del Mondo, compresa la Tanzania. Considerando la grande percentuale di cittadini tanzaniani con patologie croniche quali Malaria, Tubercolosi, HIV, Ipertensione, Diabete e altre patologie immunodeficienti, la scarsa o spesso inesistente presenza di materiali e risorse sanitarie, la scarsa presenza di personale sanitario specializzato e di risorse economiche, il rischio di diffusione del virus con conseguenze gravi ed irreversibili è alto.
Il primo caso di COVID-19 in Tanzania risale al 16 Marzo 2020 e, se durante i primi mesi di diffusione della pandemia i dati ufficiali sono stati molto ridotti e successivamente mai aggiornati dal Governo Tanzaniano, la situazione è in progessivo peggioramento in tutto il paese.
Secondo una ricerca effettuata sul territorio, il sistema sanitario nazionale dispone di 120 posti letto in terapia intensive attrezzate (100 a Dar es Salaam e 20 dislocate nel resto del Paese). Le strutture regionali non sono in grado di far fronte ad una situazione d’emergenza come quella che sta colpendo i paesi occidentali.
Pertanto, la prevenzione risulta fondamentale per limitare la diffusione del virus. Il Centro di Salute Rurale di Nyololo dispone di un reparto isolamento per tutti quei pazienti con patologie infettive e/o virali. Nella prospettiva di un’eventuale diffusione del virus COVID-19, il Centro è in grado di isolare i pazienti sospetti e/o positivi al virus. Non è possibile invece il ricovero di pazienti in condizioni gravi che necessitano un posto letto in terapia intensiva.
Ad oggi il Centro di Salute di Nyololo può garantire assistenza sanitaria ai soli pazienti COVID con patologie respiratorie che possono essere affrontate con il solo utilizzo di ossigeno e mascherine, ma non pazienti con difficoltà respiratorie gravi. E' stato possibile creare una rete di collegamenti con altre ONG che operano in Ospedali situati nella Regione di Iringa attrezzati per il trattamento di pazienti COVID+ (tra questi il Regional Hospital di Iringa che dispone di 8 posti letti in terapia intensiva disponibili per il ricovero di pazienti COVID in gravi condizioni). Grazie al sostegno economico della CEI, nel corso del 2020 abbiamo acquistato dispositivi medici e materiale sanitario destinato alla prevenzione della diffusione del virus Covid-19, attività che prosegue incessantemente anche quest'anno, dopo la ripresa dei contagi per far fronte all’emergenza COVID-19 .
Nel corso dei 3 mesi di progetto il Centro di Salute Rurale di Nyololo ha potuto acquistare il seguente materiale sanitario:
Nel corso dell’emergenza, grazie alla collaborazione di tutto il personale sanitario, sono stati creati dei protocolli di gestione della pandemia: le persone che si recavano presso il Centro dovevano effettuare un primo screening all’ingresso; seguendo una rotazione, il personale sanitario munito di D.P.I., dotato di termometro a infrarossi e igienizzante homemade, misurava la temperatura di tutti i pazienti e indirizzava le persone con temperatura superiore a 37,5 presso una zona di isolamento dove due infermiere si occupavano di effettuare un secondo test (questionario per verificare la possibilità di contatto diretto o meno con persone positive o sospette positive al COVID) per escludere o confermare un’eventuale contagio. In caso di positività al questionario il paziente veniva visitato dal medico di riferimento ed eventualmente sottoposto al tampone.
Le attività di screening continuano tutt'ora presso l'Ospedale di Nyololo in cui sono stati isolati di recente dei casi di positività al COVID-19.
Finanziato dalla CEI – Conferenza Episcopale Italiana, con capofila l'associazione ALM e con numerosi partners dell'universo FOCSIV-Volontari nel mondo(FOCSIV,CEFA,CMSR,CVM, FMSI,FONTOV, IBO Italia, LVIA, MLFM )e la Conferenza Episcopale della Tanzania in qualità di controparte locale,il progetto I giovani sono il domani- formazione professionale e reinserimento sociale dei giovani portatori di Hiv/AIDS ha come obiettivo generale il “contribuire alla promozione di un modello di formazione per i giovani più vulnerabili della Tanzania che garantisca loro la possibilità di cambiare la propria condizione di vita e quella delle proprie famiglie attraverso l’avvio e la promozione di attività sociali e produttive generatrici di reddito e attività associative e di cittadinanza attiva”.
Il COPE, in qualità di partner del progetto,si occupa da anni presso l'Ospedale di Nyololo delle attività di miglioramento della condizioni di salute nella regione di Iringa attraverso la riduzione della trasmissione HIV e il reinserimento sociale dei gruppi vulnerabili.
Le attività specifiche previste dal progetto e gestite dal COPE saranno:
Le attività di formazione si svolgeranno presso i locali e i reparti degli ospedali rurali del Distretto di Mufindi e i CBOs svolgeranno attività di formazione e sensibilizzazione destinate alle donne in gravidanza o in età fertile e ai giovani delle scuole superiori residenti nei distretti di Iringa e Mufindi.
Le principali tematiche trattate saranno: origine virale dell’HIV; prevenzione della trasmissione verticale madre-figlio dell’HIV; test, servizi di counselling e terapia; reinserimento sociale, opportunità e programmi di formazione professionale. Tematiche trasversali saranno la corretta alimentazione, importanza dell’acqua, igiene personale, igiene domestica, malaria, prevenzione del colera e prevenzione malattie trasmissibili da contatto.
Oltre all'aspetto più prettamente sanitario, le attività formative del progetto riguarderanno anche l'avviamento di 2 corsi professionali per il reinserimento socio-economico dei portatori di HIV (150 beneficiari in tre anni - 90 di scuola di cucito e 60 di scuola di falegnameria) tutti giovani a serio rischio di esclusione sociale che saranno inseriti nel contesto economico e sociale grazie al supporto sanitario e alla formazione professionale ricevuta adatta alla creazione di attività economiche e competenze professionali più richieste nella regione.Il percorso formativo è arricchito da altre materie di studio: Disegno tecnico; Informatica di base; Matematica; Educazione civica; Micro-imprenditoria; Lingua Inglese; Metodologie ed etica sociale. Per i beneficiari delle attività formative sarà necessario equipaggiare i dormitori, i refettori e saranno previsti fondi per il trasporto degli studenti e delle borse di studio.
I beneficiari diretti sonmo tutti i giovani portatori di HIV/AIDS del Distretto diMufindi, Regione di Iringa.
Il progetto “Agricoltura e sicurezza alimentare nel distretto di Namtumbo", finanziato coi fondi 8x1000 Irpef (Stato), propone ai giovani di entrambi i sessi, di età compresa fra i 18 e i 35 anni, della regione di Ruvuma, la possibilità di frequentare corsi intensivi residenziali presso il Centro di Formazione Agricola CRAS (avviato nel 2009 dal COPE) ,di durata bimestrale inerenti tematiche agricole, zootecniche e di micro-imprenditoria, per poi continuare ad essere seguiti tecnicamente e finanziariamente, attraverso un attività di monitoraggio da parte del team formatori, la frequenza a brevi corsi di aggiornamento e l’accesso a un fondo rotativo di micro-credito. I corsi hanno un taglio particolarmente incentrato agli aspetti pratici, e il 40% delle attività formative si svolgono in campo. Le classi sono composte da un massimo di 30 studenti, in modo da garantire un ottimale rapporto tra docente e discente, e una corretta trasmissione delle conoscenze e delle tecniche promosse. I contenuti dei corsi sono stati progettati in collaborazione dagli agronomi del CO.P.E. e da professori ed esperti provenienti dalla Sokoine University of Agriculture di Morogoro e dal Ministry of Agriculture Training Institute di Uyole (Mbeya), che rappresentano attualmente le due più importanti istituzioni di formazione agricola a livello nazionale. L'approccio scelto per la formazione è di tipo Peer education (educazione tra pari), in quanto il team dei formatori è composto da nove agenti di campo, che hanno una formazione secondaria. Questi formatori sono stati scelti in base alle loro precedenti esperienze in campo agricolo (tutti erano impegnati in attività agro-zootecniche di piccola scala). Il team degli agenti di campo è coordinato da un ingegnere agronomo. Tutto il team segue un percorso di formazione continua, in varie istituzioni nazionali (tra cui la già citata Sokoine University of Agriculture). Maturati i tempi, è adesso in crescita la domanda di una formazione più completa e che dia la possibilità di impiego presso grossi gruppi agro-industriali operativi in Tanzania. Questo tipo di formazione ha una durata triennale e gode del riconoscimento e della certificazione pubblica dell’ufficio VETA (Vocationl Educational and Training Authority). In tutta la regione di Ruvuma solo tre centri sono abilitati a rilasciare la certificazione VETA in agricoltura e allevamento, due dei quali si trovano nel distretto di Namtumbo. Il Centro CRAS è tra questi quello con più esperienza essendo il primo ad essere stato autorizzato a rilasciare tale certificazione. Una sezione del Centro è dedicata all'agricoltura biologica e alla coltivazione di piante officinali. Si vuole potenziare la formazione in zootecnia e il servizio di zootecnia e profilassi per gli allevatori locali, mediante l’apertura di un Laboratorio di analisi veterinaria con stalla adiacente. Obiettivo primo del Centro è quello di migliorare le possibilità economiche della popolazione locale attraverso la promozione dell’occupazione dei giovani del distretto nel settore agro-zootecnico, e ridurre così la tendenza del progressivo abbandono delle aree rurali, soprattutto da parte delle fasce più giovani. L’azione è articolata in cinque assi di intervento:
Controparti locali sono:
Sono inoltre presenti attori istituzionali rilevanti I seguenti attori istituzionali sono continuamente coinvolti per attività di consulenza, formazione formatori e fornitura di esperti locali:
Il progetto si avvia verso la conclusione delle attività annuali. "Questo progetto è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il fondo dell'otto per mille Irpef devoluto dai cittadini alla diretta gestione statale per l'anno 2016"
Il progetto TAS – Migration Labs, finanziato dal programma europeo "Europe for Citizen", mira a supportare i principi fondamentali della cittadinanza europea e a promuovere una migliore partecipazione civica e democratica a livello Europeo, riaffermando i valori di solidarietà, dialogo interculturale, comprensione reciproca e combattendo gli stereotipi già esistenti, soprattutto in tema di migrazioni e di minoranze. Le nostre attività sono principalmente rivolte a giovani, decisori politici e stakeholder di ogni Paese partner, con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza dei processi decisionali dell’Unione Europea, in particolare in materia di migrazione, e aumentare le opportunità di partecipazione sociale, interculturale e di volontariato.
Nel corso di 5 workshop, strutturati secondo un approccio dialettico che comprende tre fasi di sviluppo (tesi, antitesi e sintesi), i partecipanti avranno modo di analizzare narrazioni e contro-narrazioni, pregiudizi e stereotipi su migranti e rifugiati, nonché politiche migratorie nazionali ed europee, al fine di elaborare un documento da presentare ai policy makers europei durante la conferenza finale di progetto, quale "sintesi" delle riflessioni elaborate.
Il primo workshop, dal titolo "Storie di Migrazioni", ha affrontato il tema della migrazione mediante un parallelismo tra le migrazioni passate degli Italiani in America e Svizzera e le migrazioni di oggi e ha visto la partecipazione dei ragazzi migranti del centro Sprar di Catania. Abbiamo parlato delle difficoltà, delle sfide e degli stereotipi che gli immigrati, ieri come oggi, devono affrontare e di come, in fondo, gli stereotipi che si rivolgono a questi ultimi siano sempre gli stessi, per via della dilagante paura verso lo straniero che caratterizza il fenomeno migratorio.
Clicca qui per un breve video riassuntivo!
Durante il secondo Workshop abbiamo parlato insieme al professore dell’ Università di Catania, PhD Augusto Gamuzza, della situazione attuale dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Italia. Abbiamo affrontato un lungo dibattito, incentrato sulle principali difficoltà che i minori stranieri affrontano non appena arrivano sul suolo italiano, ma anche sui diritti che l’Italia riconosce loro in quanto minorenni e su come cambia la situazione una volta raggiunta la maggiore età.
Clicca qui per un breve video riassuntivo!
Durante il workshop Antithesis I abbiamo parlato di campagne d’odio contro i migranti e le Ong che operano nel mediterraneo. Abbiamo avuto come ospite Luca Faenzi, Responsabile Comunicazione di Mediterranea. Insieme a Luca Faenzi abbiamo parlato di cosa sono le campagne d’odio, da chi vengono incoraggiate e come si possono contrastare i commenti d’odio che leggiamo sui social media.
Clicca qui per un breve video riassuntivo!
Nell’ Antithesis II, i giovani partecipanti si sono impegnati in attività di simulazione e dinamiche di gioco per decostruire in prima persona alcuni stereotipi e pregiudizi che influenzano la nostra vita quotidiana.
Abbiamo avuto il piacere di avere come ospite Milan Kuzmanović, ricercatore presso il Center for Social Stability (Serbia).
Clicca qui per un breve video riassuntivo!
Nel laboratorio di "Synthesis" abbiamo discusso e riassunto gli argomenti e le domande più interessanti dei workshop precedenti, attenti ed intenti a raccogliere le opinioni e le dichiarazioni dei partecipanti, che sono risultate fondamentali per sviluppare insieme il Reccomendation Paper che abbiamo esposto a Bruxelles.
Clicca qui per un breve video riassuntivo!
All'interno del progetto TAS Migration Labs, il Co.P.E. ha organizzato il suo Multiplier Event in un formato ibrido, per permettere agli interessati di scegliere la modalità di partecipazione a loro più congeniale.
L'incontro si è svolto in presenza il 19 Giugno 2021, e online sulla piattaforma Zoom il 28 Giugno 2021 e ha visto la partecipazione di stakeholders locali, volontari, rappresentanti di istituzioni, organizzazioni e Università.
Nel corso dell'evento, il project manager, Gianluca Scerri, ha presentato ai partecipanti presenti una panoramica complessiva del progetto, degli obiettivi generali e specifici e delle attività implementate.
La conferenza finale del progetto Tas Migration Labs si è tenuta il 10 Agosto 2021, a Bruxelles, grazie all'organizzazione Vocal Europe e a tutti gli ospiti di rilievo e partner che hanno partecipato.
I giovani rappresentanti di ogni Paese partner hanno esposto le raccomandazioni sviluppate nel corso dei 5 workshopai responsabili politici dell'UE presenti alla conferenza, scambiando opinioni ed esperienze su migrazioni, fake news e stereotipi.
Leggi di più...
Durante i mesi conclusivi del progetto, due giovani volontari ESC sono stati inseriti all’interno del progetto TAS Migration Labs: Sharon e Samuele hanno contribuito attivamente alle attività conclusive del progetto e hanno avuto la possibilità di conoscere il mondo delle iniziative finanziate dall'UE, impegnandosi in una formativa attività di volontariato che ha permesso loro di ottenere nuove competenze utili per il futuro.
Newsletter 1 Newsletter 5 Newsletter 9 Newsletter 13 Newsletter 17
Newsletter 2 Newsletter 6 Newsletter 10 Newsletter 14 Newsletter 18
Newsletter 3 Newsletter 7 Newsletter 11 Newsletter 15
Newsletter 4 Newsletter 8 Newsletter 12 Newsletter 16
Il progetto Volunteering Management Expedition (VolExpo) mira a migliorare le competenze di manager e coordinatori di volontari (retribuiti e non) raccogliendo metodologie e strumenti utili a supportare le competenze identificate come necessarie in almeno 9 paesi europei, condividendoli attraverso “spedizioni virtuali” come ad esempio webinars, web clinics and discussioni online, testandone l’impatto nei paesi partner e selezionando i più utili. Al termine verrà pubblicata una “cassetta degli attrezzi” virtuale utile ai manager di volontari per aggiungere nuovi strumenti al loro lavoro. Con il progetto VolExpo miriamo a raggiungere i seguenti risultati:
Attraverso la “cassetta degli attrezzi”, il progetto VolExpo mira a supportare la comunità europea di volontariato anche dopo la scadenza del progetto per un periodo di almeno 2 anni.
Il progetto, co-finanziato dall’Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo (AICS) vede impegnate organizzazioni della società civile ed enti locali di otto territori italiani per lottare contro le sfide connesse agli impatti del cambiamento climatico favorendo l’impegno e l’attivazione concreta dei giovani.Il COPE è partner locale del progetto per il territorio di Catania. Un programma di lavoro che da giugno 2019 in poi prevede di coinvolgere 15.000 giovani in attività educative nelle scuole e fuori dalle scuole, sul territorio e nelle comunità, attraverso momenti di formazione per studenti e insegnanti, attività di ricerca partecipata, laboratori educativi ed azioni locali promosse dai giovani per i giovani, marce territoriali per il clima in alcune città italiane e la redazione di un Manifesto Nazionale dei Giovani per il Clima. Un programma per le nuove generazioni, per far sentire la loro voce nelle loro comunità, ma anche per aumentare la loro possibilità di dialogo con le autorità locali e nazionali sul tema del cambiamento climatico. Il progetto inizierà a giugno del 2019 per concludersi nel corso del 2021. Per l’anno scolastico 2019 – 2020 e 2020/2021, il progetto ha implementato diverse attività rivolte ai docenti e agli studenti:
In occasione della marcia on line, il COPE ha realizzato uno spot in collaborazione con Suntethic Studio e il duo teatrale Sbadaclown. Guarda lo spot :Spot 2021-Ultima Chiamata
Il progetto "Odiare non è uno sport-Percorsi educativi per prevenire e contrastare l’hate speech razziale nello sport" (AID 011797) avviato nel 2019, mira a contrastare fenomeni di odio e discriminazione online ed offline promuovendo al contempo l'interazione sociale e culturale. Obiettivo prioritario è prevenire e contrastare fenomeni di odio, intolleranza e discriminazione razziale tra i giovani nell'ambito dello sport non agonistico, valorizzandolo come luogo di aggregazione e integrazione. Il partenariato coinvolto nel progetto è molto eterogeneo e vede coinvolte sia ONG italiane che enti di formazione anche in ambito sportivo e associazioni specializzate nella tematica del contrasto all'hate speech(partner FormaAzione, CVCS, ADP, Celim, Cisv, Comi, Cope, ISF, Lvia, PMMlal, Csen). Il COPE in quantopartner locale sul territorio siciliano, ha coinvolto nelle attività sia scuole (in modalità on line dovuta all'emergenza Covid-19) che sociaetà sportive e volontari in varie attività di contrasto ai discorsi d'odio sui social e in modalità off-line(tra gruppi di giovani). Ecco alcune delle attività formative svolte e in corso di svolgimento :
Per saperne di più sul progetto nazionale clicca qui https://www.odiarenoneunosport.it/