Attori d'inclusione-Inclusione socio lavorativa dei giovani con disabilità mediante il teatro e i tirocini formativi, è un progetto avviato dal COPE, di durata annuale,ha lo scopo di rafforzare il godimento dei diritti delle persone con disabilità e loro organizzazioni in Tunisia.

Dal 2011 la Tunisia ha mostrato una coscienza ed un interesse sempre maggiore verso il diritto dei giovani disabili e sulle strategie migliori per garantirne l’inclusione socio-economica nelle scuole e nella società. I dati tunisini recenti mostrano che solo il 2% circa della popolazione è affetta da disabilità, ma il WHO World Report on Disability del 2011, invece indica un dato del 16,3%.

Nato dall'esperienza triennale del COPE nel paese nordafricano maturata col precedente intervento "Ricomincio da te", il nuovo progetto intende promuovere l’inclusione sociale dei giovani con disabilità mediante programmi di teatro inclusivo.

Partendo da alcune attività di censimento e raccolta dati della popolazione disabile assistita presso i centri specializzati partner di progetto, e la pianificazione del percorso inclusivo individuale ed inserimento nelle attività di progetto, si realizzeranno anche attività di formazione degli operatori locali per la gestione di compagnie teatrali per l’inclusione sociale e lo sviluppo inclusivo su Base Comunitaria dei disabili mediante l’arte dello spettacolo.

La realizzazione di corsi e spettacoli teatrali, che coinvolgano giovani con e senza disabilità, per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’inclusione sociale dei beneficiari finali saranno attività anch’esse del progetto rivolte anche ad un pubblico più ampio.

Inoltre, importante sarà rafforzare la governance pubblico-privata per agevolare l’inclusione professionale dei giovani con disabilità attraverso la pianificazione di programmi di tirocinio formativi inclusivi per giovani con disabilità, coinvolgendo le autorità locali per le attività produttive (agricoltura, industria e artigianato) e le rappresentanze imprenditoriali locali.

In tal modo e attraverso l’ideazione e sottoscrizione di convenzioni di tirocinio retribuito mediante borse lavoro per giovani con disabilità presso realtà produttive locali e la costituzione di un’equipe multidisciplinare per il monitoraggio e la valutazione dei tirocini formativi, si assisteranno i giovani disabili lungo un percorso che li porterà ad acquisire una maggiore autonomia e capacità di inserimento nel mondo del lavoro per attuare una maggiore inclusione nella società tunisina.

L’analisi dei bisogni e l’impianto progettuale è stato elaborato in partenariato con le organizzazioni tunisine per l’educazione e lo sviluppo delle persone con disabilità mentali e motorie e con il Ministero per gli Affari Sociali Tunisino, con cui il COPE ha sottoscritto una Convenzione di Partenariato, a cui spetta la responsabilità di garantire i servizi e i diritti dei disabili.

Le regioni target di intervento sono i Governatorati di Ben Arous, Kairouan, El Kef, Kasserine e Medenine in cui sono stati individuati i beneficiari diretti quali i giovani con disabilità mentali e fisiche e gli operatori dei centri UTAIM, ASDA e AGIM.

Sicur19 - Sicurezza Alimentare e Sanitaria: resilienza delle comunità locali nell'era del Covid-19, è un progetto finanziato con fondi 8x1000, che il COPE  ha avviato in due diversi distretti della Tanzania, quello di Mufindi e quello di Nantumbo.

La pandemia di COVID-19 tutt'ora in atto, sta intensificando le vulnerabilità e le inadeguatezze dei sistemi alimentari globali. La Tanzania e il suo sistema agroalimentare non sfugge purtroppo alla crisi.

Superare la fame e la malnutrizione in tutte le sue forme è più che assicurare cibo a sufficienza per sopravvivere: ciò che le persone mangiano - e soprattutto ciò che mangiano i bambini - deve essere anche nutriente. Eppure un ostacolo fondamentale è l'alto costo dei cibi nutrienti e la bassa accessibilità economica di diete sane per un gran numero di famiglie, situazione aggravata dalla crisi economica fomentata dalla pandemia COVID-19 ma anche dalle condizioni di malattia di capifamiglia che sono gli unici detentori privilegiati degli strumenti e delle conoscenze agricole e zootecniche utili per provvedere al sostentamento della famiglia.

Gli obiettivi del progetto pertanto riguardano il raggiungimento entro il 2025 dei traguardi concordati a livello internazionale contro l’arresto della crescita e il deperimento nei bambini sotto i 5 anni di età, così come previsto dall’obiettivo sconfiggere la fame dell’agenda 2030 e la promozione dell'autosufficienza alimentare e la sicurezza sanitaria nei distretti target di Mufindi e Namtumbo.

In particolare, si intende favorire pari accesso alle risorse in agricoltura di 100 donne e 100 gruppi familiari a rischio emarginazione e grave malnutrizione, attraverso attività formative su: sicurezza alimentare, importanza di una dieta variegata, valori nutrizionali, rilevamento dei segni primari di malnutrizione, implementazione di piccoli orti ed allevamenti domestici

In ambito sanitario, il partner locale Ospedale di Nyololo ha il ruolo di prendere in carico dei casi accertati di malnutrizione presso la propria struttura e attraverso il personale sanitario, di gestione il coordinamento di 5 sessioni di capacity building di 56 insegnanti delle scuole primarie dei distretti target e di 20 puericultrici del centro di accoglienza “Sisi ni kesho”del COPE  sull’importanza di una dieta variegata anche in ottica di miglioramento del sistema immunitario per la prevenzione da malattie infettive dei bambini.

Attività diversa riguarda la selezione e formazione di 12 operatori qualificati, su buone prassi igienicosanitarie per prevenzione da malattie infettive con un focus su contrasto e prevenzione della pandemia COVID-19 che sensibilizzeranno 200 famiglie e la popolazione nei villaggi target all’implementazione di buone prassi igienico-sanitarie per la prevenzione dalle malattie infettive, unitamente ad attività di screening.

Partner locali strategici per il progetto pertanto saranno il Mahinya College per il distretto di Namtumbo, regione di Ruvuma e l'Ospedale di Nyololo, distretto di Mufindi, regione di Iringa.

 

We Care è un progetto finanziato dall'AICS e realizzato in Tanzania da partner diversi: capofila è la ONG L’Africa Chiama; i partner italiani sono COPE e  IBO Italia; i partner tanzaniani sono Shivyawata Tanzania Federation of Disabled People's Organisations e l'Ospedale di Nyololo.

Il progetto, di durata triennale, si pone come obiettivo generale, di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di bambini e ragazzi con disabilità residenti nella regione di Iringa (Tanzania) con particolare attenzione ai servizi di base, con riferimento specifico a salute e istruzione.

Nello specifico, si intende favorire l'accesso a servizi di prevenzione, diagnosi, salute, riabilitazione su base comunitaria e di inclusione socio educativa di bambini e ragazzi con disabilità (0-15 anni) e delle loro famiglie nelle province di Iringa Rural, Mufindi e Kilolo.

Al fine di ridurre l’incidenza della disabilità neo-natale mediante prevenzione, screening e sensibilizzazione rivolti a donne in età fertile e donne gravide nelle Province individuate, verranno realizzate diverse attività quali:

  • Sensibilizzazione donne in età fertile 15-45 sul tema della salute riproduttiva e materno-infantile
  • Servizio di telemedicina mHealth per le visite antenatali e postnatali per le donne gravide
  • Attività di screening per le donne gravide in 6 circoscrizioni selezionate
  • Attività di formazione per il personale sanitario e creazione di protocolli sulla prevenzione delle disabilità congenite

Per migliorar le capacità dei centri di salute in materia di diagnosi precoce della disabilità nei bambini (0-4), il sistema di referaggio e accessibilità dei bambini con disabilità (0-4) a trattamenti riabilitativi di qualità nelle Province citate,si intendono avviare diverse attività quali la creazione di un protocollo regionale per la certificazione ed il referaggio dei bambini con disabilità,la formazione al personale sanitario e ai volontari comunitari su diagnosi precoce della disabilità e sistema di referaggio;anche le famiglie saranno coinvolte nelle attività del progetto come ad esempio, i percorsi formativi sul tema della Riabilitazione su Base Comunitaria rivolti alle giovani mamme di bambini con disabilità presso i centri di salute coinvolti nel progetto e la costituzione di gruppi locali di famiglie con bambini con disabilità per la condivisione della metodologia su citata e delle esperienze di integrazione di disabili.

Altro step importante per realizzare una maggiore inclusione dei disabili nella società tanzaniana riguarda l'attività di supporto dato agli studenti con disabilità delle scuole pre-primarie e primarie nelle province rurali di Iringa, Mufindi e Kilolo attraverso le attività col personale scolastico (Formazione del personale scolastico, creazione di una rete di stakeholders in ottica “One Health), l'adattamento delle scuole alle esigenze degli studenti, la realizzazione di attività di sport inclusivo nelle scuole e la sensibilizzazione della comunità locale e dei genitori sull’importanza dell’iscrizione scolastica precoce dei bambini con disabilità.

Nell’ambito del progetto AGREE-Agricoltura sostenibile come veicolo per promuovere la sicurezza alimentare, l'empowerment femminile e lo sviluppo socioeconomico, finanziato da AICSe con capofila Vides Italia, il COPE è inserito in qualità di partner del progetto insieme alle controparti locali  di COPE Mazzarello Women Promotion Centre (MWC) e  Salesian Sisters of S. John Bosco nell’area di intervento della Contea di Juba, zona di Gumbo (i villaggi coinvolti sono Nesitu, Mori, Mogiri, Bilinyang, Mafau, Jebel Lemon, Kodoro, Adodi, Shirkat e Gumbo).

Le attività gestite dal COPE mirano a risultati concreti che nell’arco dei 3 anni di progetto possano migliorare la situazione delle donne della contea impegnate in attività agricole di sussistenza e del sistema agricolo locale.

Tra i risultati maggiormente attesi vi è l’aumento delle capacità di generazione del reddito delle donne mediante investimenti sulla formazione tecnico professionale alla pratica di un’agricoltura sostenibile integrata da un modulo di formazione alla microfinanza, propedeutico alla costituzione di una rete di Village Community Bank (VICOBA) destinato esclusivamente a loro.

Già diffusa in molte regioni africane per finanziare piccole attività generatrici di reddito, le VICOBA si fondano sul modello di co-responsabilità comunitaria nella partecipazione e gestione del fondo rotativo che risulta efficace tra le agricoltrici perché possiedono una propensione alla collaborazione reciproca e inclinazione solidale e di mutuo soccorso, tratti fondamentali del microcredito.

Verranno coinvolte 575 agricoltrici organizzate nei 23 gruppi in un livello di formazione più generale; successivamente, 46 agricoltrici (quadri), due per ciascun gruppo, saranno scelte e formate per diventare le figure quadro delle VICOBA negli aspetti di gestione economico-finanziaria delle attività di gruppo. La formazione verrà erogata mediante un espatriato COPE formatore per matematica di base e funzionamento delle VICOBA.

Altro risultato importante riguarda la produzione alimentare diversificata ed ecologicamente sostenibile a livello locale, attraverso la realizzazione di un sistema di raccolta acqua ad uso agricolo e irrigazione a goccia.  La realizzazione di serbatoi dell’acqua prelevata consentirà il suo accumulo in particolare per l’irrigazione integrativa che avrà il vantaggio di ridurre in maniera sostanziale il rischio di raccolti ridotti o distrutti a causa della siccità, visto che i campi della maggior parte delle comunità dipendono dalla pioggia che è stagionale migliorare l’irrigazione può essere un modo semplice per migliorare in modo significativo l’alimentazione e i redditi delle famiglie.

Più precisamente nei villaggi saranno realizzati 21 impianti di irrigazione a goccia .

La progettazione e la realizzazione degli impianti di raccolta e irrigazione sarà coordinata e supervisionata da un ingegnere esperto in infrastrutture idriche, espatriato COPE in tre anni di progetto.

Il progetto mira a contribuire all’Obiettivo dello Sviluppo Sostenibile numero 2 “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” e, in tale ambito, si concentra sui target 2.1, 2.3 e 2.4.

Il progetto KAN-Kwa Afya Njema: garantire l'ultimo miglio attraverso l'approccio comunitario, intende contribuire a porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate entro il 2030 (obiettivo 3.3, Agenda 2030) in Tanzania.

Finanziato dal programma AICS/Global Fund per azioni sinergiche nella lotta all’HIV, alla tubercolosi e alla malaria, il progetto sosterrà i partner locali nella promozione di servizi sanitari preventivi e curativi di qualità ed efficaci, eliminando le barriere di accesso per le popolazioni più vulnerabili colpite dalle tre malattie (l'"ultimo miglio"), incoraggiando misure a livello di comunità per aumentare l'accessibilità ai servizi e garantendo la salvaguardia dei diritti dei pazienti.

L’intervento del consorzio di partner durante il progetto consentirà il miglioramento dei servizi di prevenzione delle strutture sanitarie a livello distrettuale attraverso interventi basati su CRG, l’aumento dell'infrastruttura dei servizi sanitari comunitari per la diagnosi e il trattamento di HIV, TBC e malaria , il consolidamento di un sistema di medicina di prossimità per la prevenzione e il trattamento di HIV, TBC e malaria.

I beneficiari saranno selezionati tra la popolazione che vive nelle zone rurali e nei conglomerati urbani più poveri e saranno principalmente donne in età riproduttiva e le donne incinte che sono maggiormente a rischio a causa delle condizioni ambientali (violenza, discriminazione, società patriarcale).

Il progetto si svolgerà nei distretti urbani di Mufindi e Iringa sensibilizzati sull'importanza della salute sessuale e riproduttiva (SRHR) e sulla riduzione dello stigma relativo alle 3 malattie, coinvolgendo  peraltro 8500 adolescenti, giovani donne. Verranno avviate campagne di screening in attività di outreach, per individuare e ridurre la diffusione di HIV, TBC e malaria grazie a ben 90 operatori sanitari appartenenti ai 9 centri sanitari rurali del distretto che saranno formati sull'approccio basato sulle CRG, sulla "linea guida nazionale per l'assistenza neonatale e la creazione di unità di assistenza neonatale" del Ministero della Sanità della Tanzania e sull'uso dell'applicazione Panda per ridurre la trasmissione della TBC e la trasmissione

Risultati attesi:

  • Migliorare i servizi di prevenzione delle strutture sanitarie a livello distrettuale con interventi CRG-based attraverso la formazione e tutoraggio di operatori sanitari e Community Health Workers al fine di ridurre la trasmissione TBC e la trasmissione verticale dell’HIV. Importante è realizzare una campagna di sensibilizzazione e advocacy su salute sessuale e riproduttiva (SRHR) con il sostegno di Kamati (CBOs) e l organizzazione di laboratori di teatro sociale per la riduzione dello stigma sui soggetti affetti dalle 3 malattie e la promozione delle vaccinazioni, incluse contro il Covid-19.
  • Incrementare l’infrastruttura dei servizi sanitari di prossimità per diagnosi e cura di HIV, TB e malaria attraverso l’apertura di una Farmacia di Comunità, l’implementazione di un sistema di supporto sanitario mobile a livello territoriale e la realizzazione visite prenatali di prevenzione e cura delle 3 malattie per donne in età riproduttiva, in gravidanza e per i loro bambini.
  • Consolidare il sistema di medicina territoriale per la prevenzione e cura di HIV, TB e malaria attraverso l’analisi sulla resilienza ed accessibilità del sistema sanitario locale nell’era post-covid19 ed impatto sui soggetti vulnerabili e la creazione di una rete di stakeholders in ottica “One Health”.

Il capofila è COPE, i partner sono:

- Kituo Cha Afya (KCA) di Nyololo –Ospedale di Nyololo;

- District Medical Officer (DMO) di Mufindi - Ente di diritto pubblico tanzaniano

- Regional Medical Officer (RMO) di Iringa - Ente di diritto pubblico tanzaniano

- National Institute of Medical Research (NIMR) - Istituto di ricerca tanzaniano

- Università di Dodoma – università pubblica

- Ospedale San Raffaele - Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS)

Dalla pluriennale esperienza nel settore sanitario della nostra Ong e la consolidata collaborazione tra il COPE  e le Diocesi di Caltagirone e Iringa, nasce il progetto SAFE MAMI- Sensibilizzazione, Alfabetizzazione, Formazione, Educazione per il Miglioramento all’Aiuto Materno-Infantile, con l'ambiziosa idea di costruire una Sala Operatoria e l'avvio del Reparto Chirurgia presso il Centro di Salute Rurale di Nyololo.

L'obiettivo egenrale è quello di migliorare le condizioni di salute per donne in gravidanza e neonati, riducendo il tasso di mortalità materna del 20% entro il 2022 e il tasso di mortalità neonatale-infantile del 20%.

Nel contesto tanzaniano e distrettuale, i livelli di mortalità si attestano infatti su 135 morti ogni 100.000 gravidanze per quanto riguarda la mortalità materna;  8,1 morti su 1.000 nati per quanto riguarda la mortalitá neonatale e 9,7 morti su 1.000 nati per la mortalitá dei bambini sotto i cinque anni (dati provenienti dall’ufficio sanitario distrettuale). Le cause immediate della mortalità infantile sono da ricercarsi in complicanze accorse durante il parto, un apporto nutritivo carente sia nella dieta dei bambini, che delle gravide e nelle malattie infettive come malaria, tetano, ARI (Acute Respiratory Infection) diarrea, AIDS e meningite. Viceversa, le cause della mortalità materna derivano principalmente da emorragie durante il parto, infezioni postparto, ipertensione gravidica ed eclampsia, complicazioni durante il parto e aborti non sicuri.

Risulta quindi prioritario facilitare l’accesso della popolazione femminile ai servizi sanitari, chirurgici e di assistenza materno-infantili nelle circoscrizioni di Nyololo, Maduma, Mbalamaziwa, Igowele e Bumilainga, aumentando il tasso di frequenza delle donne e dei bambini sotto i 5 anni ai servizi prenatali e postnatali del 20% in tre anni.

I beneficiari diretti

  • Circa 3.700 donne dei villaggi presenti nelle circoscrizioni in questione usufruiranno dei servizi di informazione, educazione ed assistenza al parto nel corso dei tre anni del progetto con la disponibilità di una sala operatoria adibita a parti cesarei allestita con attrezzature adeguate agli standard nazionali e personale qualificato.
  • Circa 1.200 bambini che nasceranno nel periodo di implementazione del progetto nella zona target di progetto i quali potranno accedere a servizi di assistenza alla nascita di qualitá in grado di preservarli dalle gravi complicazioni che un parto non assistito può determinare (disabilità, malattie infettive). Inoltre, avranno la possibilità di essere seguiti fino all’età di 5 anni dal servizio nazionale di controllo e consulenza prenatale e postnatale RCH (Reproductive Child Health).
  • 60 unità di personale medico provenienti dalla struttura sanitaria formati su corretto rapporto medico-paziente.
  • 20 leader governativi a livello di villaggio e circoscrizione che verranno formati sul sistema di monitoraggio e reportistica dello stato delle gravide all’interno del loro villaggio/circoscrizione;
  • 50 community health workers verranno formati sulle modalitá di relazionarsi ai pazienti a livello comunitario, e sul sistema di monitoraggio e reinvio alle strutture sanitarie di riferimento dei pazienti, specialmente le donne gravide.
  • 250 studenti di medicina e infermieristica provenienti dalle scuole ed universitá a livello regionale che effettueranno nei tre anni di progetto il tirocinio formativo presso il Centro di Salute di Nyololo

Totale dei beneficiari diretti: 16.480.

Al termine del progetto, si prevede un miglioramento dei livelli di educazione alla salute nella popolazione e soprattutto, un miglioramento della qualità del servizio sanitario e chirurgico offerto con particolare attenzione alla conformitá dei servizi di salute materno infantile agli standard nazionali.

Le attività previste nel triennio sono molteplici e multisettoriali, tra le quali:

  • Organizzazione di cicli di seminari in 13 villaggi su educazione alla salute, in particolar modo sulla salute materno-infantile, condotti dal personale sanitario (medici, infermieri e ostetriche) con il supporto del personale medico governativo e delle autorità locali di villaggio (Per verificare l’efficacia dei seminari, ai partecipanti verrà richiesto di completare un test di verifica anonimo).
  • Promozione di incontri che favoriscano la creazione di protocolli di collaborazione tra capi villaggi, curatori tradizionali e capi religiosi
  • Miglioramento delle infrastrutture del Centro di Salute di Nyololo che mira alla costruzione e all’equipaggiamento di Sala Operatoria, Reparto di Degenza Maternità, Unità Terapia Intensiva Neonatale e Studentato;

Per quanto riguarda la Sala Operatoria internamente all'Ospedaledi Nyololo, questa è fondamentale al fine di avviare l’implementazione in loco di servizi sanitari migliorati, specialmente per quanto riguarda il trattamento delle gravidanze e delle relative complicanze, nello specifico parti cesarei.

La sala operatoria costituirá inoltre uno strumento essenziale per la formazione tecnica degli studenti di medicina e infermieristica, che ogni anno provengono da tutta la Regione di Iringa per svolgere il loro tirocinio pratico presso il Centro di Salute di Nyololo. Gli studenti saranno supervisionati dai medici e dagli infermieri del Centro di Salute di Nyololo specializzati nella formazione del personale. A termine del loro percorso formativo, verrá rilasciato agli studenti un certificato di attestato di tirocinio, utile per la loro carriera professionale futura.

L’attività prevede anche la creazione di un Reparto di Degenza Maternità (RDM) comprendente uno spazio adibito a Unità Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) per diminuire il rischio di mortalità neonatale.

Per facilitare l’accesso al servizio maternità e incoraggiare le donne a partorire presso una struttura sanitaria adeguata, verrà equipaggiata una stanza di accoglienza adiacente il centro di salute di Nyololo, dove le donne in gravidanza potranno alloggiare in sicurezza nel periodo che precede il parto. Parallelamente a questo, verrà previsto l’ampliamento delle strutture abitative destinate all’accoglienza di circa 80 studenti ogni anno (studentato).

 

   Diocesi di Caltagirone

 

 

 

 

 

 

 

“La cosa più importante in medicina?  Non è tanto la malattia di cui il paziente è affetto, quanto la persona che soffre di quella malattia

(Ippocrate, 460 a.C.-377 a.C.)

 

 

 

Il Rural Health Centre (Kituo Cha Afya in lingua swahili) è l’ospedale realizzato dal CO.P.E. tra il 2004 e il 2007 nel villaggio di Nyololo, regione di Iringa, Tanzania.

L’ospedale sorge in una zona a bassissima copertura sanitaria: conta circa 60 posti letto e servizi di assistenza medica di base che servono una popolazione di circa 40.000 abitanti. Il secondo ospedale più vicino è quello distrettuale di Mafinga e dista 63 km.

L’obiettivo generale per cui è stato realizzato, è migliorare le condizioni di salute e ridurre le cause di mortalità con particolare attenzione alla salute materno-infantile e alla cura e prevenzione dell’HIV.

L’ospedale è composto da 5 padiglioni: Pediatria, Maternità, Medicina generale donne, Medicina generale uomini e Reparto Isolamento. All'interno del reparto di pediatria da qualche anno, è inserito un servizio di monitoraggio per il trattamento della malnutrizione infantile, che rappresenta un programma esclusivo e riconosciuto a livello territoriale. Internamente ai reparti, sono stati realizzati il Programma governativo dedicato alla salute materno infantile che prevede vaccinazioni e visite di controllo per le donne incinte e per i bambini al di sotto dei 5 anni, e il Programma di  cliniche mobili nei villaggi limitrofi in cui ci si occupa all'esterno della struttura, del controllo delle donne incinte, dell’immunizzazione, della crescita del bambino e della consulenza per HIV/AIDS.

Inoltre, è stato realizzato il Programma governativo CTC (Care and Treatment Centre) per la prevenzione e cura dell’HIV: oltre ai servizi di somministrazione della terapia antiretrovirale e antibiotica per le infezioni e al sostegno psicologico durante la terapia, il programma prevede il VCT (Voluntary Conselling test) servizio gratuito che permette alla popolazione di effettuare il test HIV.

Il Centro di riabilitazione POLE POLE interno all’Ospedale e realizzato grazie al co-finanziamento di Filo Diretto Onlus è rivolto alle disabilità infantili e prevede: monitoraggio, cura delle disabilità lievi e trasporto in centri specializzati per le disabilità più gravi.

Negli ultimi anni le attività dell'Ospedale sono state indirizzate principalmente su:formazione del personale locale e l’educazione della popolazione attraverso seminari ed eventi di sensibilizzazione socio-sanitaria aperti a tutti i cittadini. Questa zona della Tanzania ha le percentuali di diffusione dell’HIV tra le più alte (fra il 20 e il 40%) dei valori medi nazionali, poiché attraversata da una fra le principali arterie di comunicazione tra il porto di Dar Es Salaam e gli altri Paesi, quali Zambia, Mozambico e Malawi. Inoltre nella regione di Iringa circa il 12% dei bambini con meno di un anno di età risulta malnutrito (Iringa Region Socio-economic Profile, 2013) e il livello di rachitismo è uno dei più alti in paese (51,3%), nonostante un’elevata produzione agro-alimentare. Soltanto l’8,8% dei bambini tra i 6 i 23 mesi ha una dieta sufficientemente varia e il 19,2% dei bambini tra i 6 e i 59 mesi non riceve un apporto adeguato di vitamina A. L'attività intrapresa intende ridurre l’incidenza della malnutrizione, in particolare quella infantile, in cinque villaggi circostanti la cui popolazione è pari a circa 16.000 persone. La principale attività economica consiste nell’agricoltura di sussistenza e in particolare nella coltivazione di fagioli, mais, patate e verdure a foglia verde. Nonostante ciò, si registrano livelli di malnutrizione molto alti: nel distretto di Mufundi il 12,3% dei bambini con meno di un anno di età è malnutrito (Iringa Region Socio-economic Profile, 2013).

Altra priorità è il problema della reperibilità del sangue con una conseguente necessità di istituire una banca del sangue. L'Ospedale è stato realizzato con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana, che destina parte dell’ 8 x mille del gettito complessivo IRPEF per interventi caritativi a favore dei paesi in via di sviluppo (CEI, Interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo – 2006) e grazie al co-finanziamento della Regione Sicilia nel 2003 e nel 2007. La costruzione dell’ospedale viene avviata nel 2004 in collaborazione con la Diocesi di Iringa per volere congiunto della Parrocchia di Nyololo e dell’Arcidiocesi di Palermo.

Il servizio ambulatoriale diurno del centro di salute comprende:

  • 2 ambulatori medici;
  • 2 stanze per le medicazioni;
  • 1 ambulatorio dentistico;
  • 1 laboratorio di analisi;
  • 1 farmacia;
  • 1 magazzino dei medicinali;
  • 1 accettazione;
  • 1 ufficio d’amministrazione;
  • 1 ufficio contabile;

Laboratorio d’analisi Attivo dal 2011, è il laboratorio più fornito del distretto. Esso consente di effettuare, oltre a tutti gli esami biochimici di routine, analisi di parassitosi alimentari e di malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre fornisce un servizio immediato e mirato ai pazienti affetti da HIV grazie all’attrezzatura per la conta dei CD4.

Servizio NHIF (National Health Insurance Fund) Nel 2015 il KCA ha aderito al programma governativo che garantisce l’assistenza sanitaria gratuita, completa di analisi e fornitura di medicinali, per tutti i pazienti in possesso dell’assicurazione NHIF.

Servizio degenza Attualmente i reparti di degenza sono 5: pediatria, maternità, uomini, donne e isolamento.

Sala parto Si trova all’interno del reparto maternità e grazie ad un programma governativo, presta servizio gratuito alle partorienti ed è completa di staff ostetrico.

Ossigeno terapia Si tratta di un’unità recentemente attivata a seguito del cablaggio del Centro di salute con rete elettrica, che ha consentito l’introduzione di ossigenatori elettrici. Questa unità consente di far fronte ai casi di emergenza e di dare supporto ai pazienti con difficoltà respiratorie.

RCH (Reproductive Child Health) Servizio governativo che si occupa della salute materno-infantile, del monitoraggio durante la gravidanza, della prevenzione e diagnosi delle malattie sessualmente trasmissibili; inoltre si effettuano terapie di profilassi contro la malaria, cure per vermi intestinali, anemie e malformazioni fetali fino alle vaccinazioni delle mamme e dei bambini fino all’età di 5 anni.

PMTCT (Prevention of Mother-To-Child Transmission) e VCT (Voluntary Counseling and Test) Sono due programmi governativi attivi all’interno del centro, che si occupano rispettivamente della trasmissione dell’HIV da madre a figlio e della diagnosi, sensibilizzazione e consulenza sulla tematica dell’HIV/AIDS.

CTC (Care and Treatment Clinic) E’ una struttura interamente adibita al trattamento dei pazienti sieripositivi che fornisce cure specialistiche, medicinali specifici e supporto psicologico.

Servizio di ambulanza Attivo 24 ore su 24, è un servizio gratuito per le partorienti e, in caso di complicazioni o patologie non trattabili presso la struttura, consente di trasportare i pazienti al più vicino ospedale di Mafinga che si trova a 63 Km.

Reparto Odontoiatrico Struttura realizzata nell’ambito del progetto ” Solidarietà Odotoiatrica  Internazionale” della Smile Mission Onlus, dedita alla salute orale in comunità svantaggiate.

Origini d’intervento

  • 1994. La collaborazione tra il Co.P.E. e le due Diocesi aveva già permesso la costruzione e la presa di funzione del Rural Health Centre nel villaggio di Migoli, area di Izazi-Migoli, a sud-est del bacino di Mtera, nella stessa regione di Iringa.
  • 2002. Tale collaborazione permise di porre le basi e condurre i primi studi in loco per la realizzazione del nuovo progetto di cooperazione sanitaria nel villaggio di Nyololo.
  • 2004. Venne così avviato il cantiere per la costruzione del Centro di Salute Rurale di Nyololo, l’unico del Distretto di Mufindi.
  • 2007. KCA inaugurato in Giugno, con lo scopo di sopperire alla carenza d’assistenza medica e servire una popolazione di circa 65.000 persone.
  • 2010. Presso lo stesso KCA, ma un po’ in disparte per assicurare maggiore privacy, è inaugurato il Care and Treatment Clinic CTC, specializzato nel test HIV, servizio di informazione e prevenzione e cura dell’immunodeficienza mediante la distribuzione di farmaci antiretrovirali.

In corso di realizzazione grazie a finanziatori diversi sala operatoria e reparti di degenza.

Il progetto " I giovani sono il domani" finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana, è il risultato di un importante lavoro di concertazione ed integrazione tra l’impegno di FOCSIV, di 10 Organismi suoi soci e la Conferenza Episcopale Tanzania in qualità di controparte locale. Le attività progettuali affidate ai partner(OnG e Conf. Episcopale Tanzaniana)si svolgeranno in diverse zone del paese africano tra le quali: Arusha, Iringa, Same (Kilimangiaro), Bunda (Mara), Songea-Masasi-Tunduru (Ruvuma), Namtumbo (Ruvuma). I beneficiari diretti delle zone Arusha-Iringa-Same-Bunda-Songea-Masasi-Tunduru saranno in tutto 2.560; nella provincia di Namtumbo saranno invece 1460. Il presente intervento si pone come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione tanzaniana, attraverso azioni di formazione rivolte ai giovani, per un maggiore riconoscimento della dignità e dei diritti di ogni essere umano, una migliore distribuzione della ricchezza, consentendo a tutti l’accesso ai beni di base, una maggiore unità e fratellanza, con particolare attenzione alla cura dei più poveri e della natura per preservarla per le generazioni future. Diversi i risultati attsi dalle azioni intraprese: il miglioramento dell’accesso alle informazioni sul mondo del lavoro e le possibilità future di sviluppo di nuove idee imprenditoriali, l'avvio dell’offerta formativa tecnico-professionale per 180 giovani; il supporto alla formazione decentrata e la creazione di consorzi (CBO Community-based organisation) e cooperative agro-zootecniche per stimolare la riduzione dei costi di produzione e le speculazioni nel mercato alimentare Le attività previste per la parte di progetto riguardante il COPE  e la zona di riferimento sono:

  • Attività di formazione e sensibilizzazione in 12 villaggi del distretto di Namtumbo
  • Formazione e supporto alla costituzione di consorzi agrari per migliorare le condizioni di vendita delle derrate alimentari
  • Attività di promozione della fumigazione e stoccaggio del mais per i giovani consorzi agrari
  • Attivazione di 3 cicli di formazione annuale VETA “Agricoltura e impresa biologica”, “Imprenditoria e zootecnia”.
  • Erogazione di 9 corsi trimestrali on the job (3corsi X 3anni) su orticultura e allevamento
  • Costruzione di 5 centri d’informazione e aggiornamento
  • Creazione di un network di stakeholders

Presso il laboratorio veterinario del Centro CRAS (“Centro Rurale Agricoltura Sostenibile” - esempio di Scuola-Fattoria e Scuola-Impresa nato nel 2007 ) verranno effettuate le attività formative di campo, rendendo il percorso altamente qualificante in termini di competenze acquisite. Di seguito indichiamo le altre ong Fcosiv coinvolte: ALM - Associazione Laicale Missionaria, CEFA – Comitato Europeo per la Formazione e l'Agricoltura, CMSR - Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, CVM - Comunità Volontari per il Mondo, FMSI - Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale Onlus, FONTOV- Fondazione Giuseppe Tovini, IBO Italia - Associazione Italiana Soci Costruttori, LVIA - Associazione Internazionale Volontari Laici, MLFM - Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo.  

Programma di Empowerment Femminile e Sicurezza Alimentare in Guinea Bissau.

"L’empowerment femminile è un processo in cui le donne prendono il controllo sulle loro vite, “è la capacità delle donne di organizzarsi individualmente e collettivamente, al fine di creare un migliore accesso alla presa delle decisioni, all’informazione, alle conoscenze, all’educazione, alle risorse economiche, alle opportunità”.

L’obiettivo generale del progetto, finanziato con i fondi 8x1000 IRPEF , è la riduzione dell’insicurezza alimentare in Guinea Bissau, grazie al partenariato con la Diocesi di Bissau e coinvolgendo ben 175 donne dislocate in 4 diversi villaggi. L’obiettivo specifico prevede il miglioramento delle condizioni di lavoro femminile secondo un modello associativo da impiegare in campagne orticole, strutturare le attività economiche aumentando la formazione professionale e le attività generatrici di reddito familiare. Jardim das Mulheres intende sviluppare e sostenere la micro imprenditoria femminile delle zone rurali vicino Bissau e, in modo da accrescerne l’indipendenza economica e sociale. I risultati che si intende raggiungere sono diversi e vari: riguardano sia il rafforzamento delle capacità delle donne in settori chiave (alfabetizzazione, agricoltura and marketing, gestione della produzione associata); il miglioramento delle conoscenze locali e le capacità tecniche nella produzione di diversi prodotti orticoli e inoltre una diffusa informazione e sensibilizzazione della popolazione locale sull’importanza del consumo di prodotti alimentari locali e di una dieta diversificata. Le azioni previste per raggiungere tali risultati sono molteplici e variegate. In primis, la formazione teorico-pratica su orticoltura, frutticoltura e tecniche vivaistiche, avicultura e gestione dei conflitti al fine di rendere sostenibile la gestione della associazione da parte delle comunità stesse e di stabilire l’introduzione nella dieta alimentare di proteine animale allevate in loco, evitando l’acquisizione di polli di importazione e abbattendo i costi e rendendo l’alimentazione più salutare. Lo step successivo riguarda l'avvio dell’attività di produzione avicola organizzata in due momenti: la costruzione vera e propria degli aviari, e in seguito l’attuazione del PAF (programma avicolo familiare), che prevede una serie di corsi di formazione sulla gestione dell’attività avicola. La produzione avicola abbraccia due ambiti differenti: la produzione di carne da macello e la produzione di uova da vendita. Verranno quindi stimolate entrambe le produzioni, creando nuove attività commerciali e nuovi canali di vendita. Per quanto concerne la canalizzazione della produzione avicola sul mercato, si intende realizzare campagne di sensibilizzazione nei villaggi sull’importanza del consumo dei prodotti locali che porti ad una maggiore richiesta di prodotti locali e allo sviluppo economico delle piccole produzioni orticole locali. Tali campagne di sensibilizzazione verranno realizzate attraverso la diffusione di programmi radiofonici attraverso le radio comunitarie, mezzo largamente diffuso ed utilizzato nel paese. Verranno inoltre avviate attività di marketing per la produzione agricola ed avicola per creare canali commerciali al di fuori della tabanka (villaggio). Il consumo di pollame a livello nazionale si concentra prevalentemente durante il periodo natalizio, e le fiere organizzate durante tutto l’arco dell’anno all’interno del territorio della Guinea Bissau, giungono al loro apice nel periodo natalizio con la “feira de Agro-Avicoltura de Guinè Bissau”. Questi eventi sono fondamentali per le nuove realtà attive in questo ambito per poter conoscere la concorrenza, mostrarsi al pubblico e beneficiare dei workshop di formazioni specifiche nonché trainings sulle tecniche di allevamento.          

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