13 Giugno 2017

Festa per i 10 anni dall’apertura del KCA e Inaugurazione banca del sangue

Nyololo, 06/06/2017

È stata una tiepida giornata di sole nel villaggio di Nyololo dove sorge il centro di salute rurale che ha festeggiato il primo decennio dalla sua costruzione. L’ingresso del mese di Giugno ha messo a tacere definitivamente le piogge che per mesi si sono imbattute su quest’area lasciando spazio ad un cielo terso, senza nuvole e dall’azzurro impenetrabile. Il clima di festa lo si respirava dalle prime luci del mattino quando una fila interminabile di persone si è riversata nella casa dei volontari del Cope per scegliere la maglietta che portava su la frase simbolo del giorno “Changia damu, Okoa maisha” (“Dona il sangue, salva una vita”, in lingua swahili). Erano i lavoratori del Kituo Cha Afya: medici, infermieri, cleaners, amministratori e contabili che per l’occasione hanno tirato fuori dall’armadio il loro abito migliore, le donne sono passate dalla loro parrucchiera di fiducia per mettere su chignon, stravaganti parrucche o lunghe trecce vigorosamente attaccate al cuoio capelluto, e poi orecchini, bracciali e collane coloratissimi, tutto in perfetto stile tanzaniano. Tanto erano adornate che quasi si faceva fatica a riconoscerle. Già perché il 06/06/2017 è stato un giorno davvero speciale. Infatti, oltre a festeggiare i primi dieci anni di attività dell’ospedale, si è inaugurato allo stesso tempo l’apertura della banca del sangue.

Tra schiamazzi e risate ci siamo preparati a questa lunga giornata di festa, definendo i dettagli della scaletta buttata giù nei giorni precedenti. Per l’occasione tanti erano gli ospiti previsti: dal DMO (District Medical Officer) ed RMO (Regional Medical Officer), alle autorità istituzionali locali, e per finire alcuni membri della Diocesi di Iringa (partner locale del Cope) in rappresentanza.

Nella prima parte della giornata sono stati effettuati esami gratuiti (tra cui la rilevazione della glicemia e dell’emoglobina, la misurazione di peso, altezza, e pressione arteriosa) alle prime cinquanta persone recatesi in ospedale. A seguire la festa si è spostata sul palco addobbatissimo, montato appositamente per l’occasione dove, a rotazione, hanno preso la parola la Country Manager del Cope (Valentina Quaranta), l’amministratrice del KCA (Diana Yessada), il parroco di Nyololo (Baba Mariano) e i rappresentanti delle istituzioni locali che hanno ringraziato i presenti e hanno raccontato la storia del centro di salute, dalle origini ad oggi. Qualche lacrima di commozione è scesa quando sono stati ringraziati alcuni lavoratori presenti già allora, quando l’ospedale è stato inaugurato, e che con onore hanno portato avanti il loro lavoro sino ad oggi.

Momento topico della giornata è stato però il “taglio del nastro rosso” e l’apertura della porta di accesso ad una piccola stanza adibita alla raccolta e conservazione del sangue. Per il nostro centro questo rappresenta una svolta epocale in quanto in passato numerosi sono stati i pazienti trasferiti nell’ospedale distrettuale di riferimento a causa dell’assenza di sangue. Infatti avere una banca del sangue ci garantirà la possibilità di eseguire trasfusioni sicure e certificate direttamente nel nostro ospedale, considerando anche che i centri di raccolta di sangue presenti attualmente sul territorio non riescono a coprirne il reale fabbisogno. Questo fa sì che, spesso, nella migliore delle ipotesi, il sangue venga donato in urgenza da un parente stretto, senza che siano eseguiti i dovuti accertamenti, potendo rappresentare così un potenziale veicolo di diffusione di malattie quali AIDS, epatiti e sifilide. Inoltre arginerà il fenomeno della compravendita, pratica molto diffusa in questo Paese proprio a causa dell’esiguo numero di donatori. Infine ci aiuterà ad individuare casi di HIV misconosciuti, prevenendo così l’ulteriore diffusione e indirizzando questi al nostro centro CTC (HIC Care and Treatment Care) per le cure del caso.

A fine giornata numerose sono state le persone che spontaneamente hanno deciso di donare il loro sangue, tenendo impegnato il nostro personale che era stato precedentemente e adeguatamente formato; tra questi non solo lavoratori del KCA ma anche persone comuni, e questo ci fa ben sperare per le future giornate di raccolta che saranno presto organizzate.

Nel frattempo la Sheree è andata avanti a suon di canti e balli dei lavoratori e dei bimbi del Sisi Ni Kesho, anch’essi portati al KCA per l’occasione. Ma quando tutti iniziavano a sentire un certo languorino nello stomaco, ecco spuntare i primi secchi pieni di riso, pilau, carne di pollo e kachumbali…e allora tutti in fila armati di piatti e forchette per vivere anche questo momento di convivialità insieme.

La musica è rimasta accesa fino al calar del sole e nel pomeriggio è stato dato libero sfogo alla voglia di festeggiare e di vivere momenti di condivisione tra i lavoratori.

A termine della bella giornata di festa possiamo quindi dire con il sorriso e con orgoglio che questi dieci anni di attività rappresentano non solo un traguardo importante per il KCA, ma anche un punto di partenza per nuove sfide future.

Patrizia Giangrande

Maria Elena Bertin

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